Regia di Pitof (Jean-Christophe Comar ) vedi scheda film
Nella Parigi del 1830 l'ambiguo detective Vidocq (Depardieu, che qui raggiunge una stazza impressionante) finisce dentro una fornace al termine di una furiosa lotta con un uomo mascherato sul conto del quale sono fiorite le più cruente leggende metropolitane relative a un suo mercimonio di sangue di ragazze vergini. Un sedicente biografo (Canet) indaga sulla presunta morte di Vidocq, ripercorrendone l'itinerario investigativo. Finale a sorpresa.
Servito da un'eccellente ricostruzione scenografica dei bassifondi parigini, caratterizzato da un'atmosfera gotica amplificata dall'uso costante del grandangolo, Vidocq si perde tuttavia in un esercizio di virtuosismo registico dietro il quale c'è ben poco. Il finale è "telefonato" fin dalle prime battute e la vicenda si risolve in una sorta di perenne inseguimento coniugato con effetti in stile Matrix, alchimia e paranormale, in ossequio ai blockbuster a stelle e strisce. Al copione ha collaborato Jean-Christophe Grangè, autore del soggetto.
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