Regia di Wisit Sasanatieng vedi scheda film
UNA GITA ED UNO SPASSO PER GLI OCCHI! MERITO DELLA VISIONE DEL FILM TAILANDESE “LE LACRIME DELLA TIGRE NERA” dell’esordiente Wisit Sasanatieng.
Il prato è verde, le mura dei sontuosi palazzi sono rosa, i tessuti arabescati che ricoprono le sedie viola, e se sfortunatamente ti ferisci cadendo nel fiume le acqua si tingono immediatamente di rosso. Tutto è volutamente un “fantasmagorico” pastiche sopra le righe, e così l’eroe, la Tigre Nera, è un giovane bello, forte e dal cuore immensamente romantico che, di umili origini, si innamora della figlia del governatore (bella, passionale, dai vestiti coloro rosa confetto e dal trucco che anche sotto la pioggia più insistente è sempre splendidamente e perfettamente vivo!) e che per riuscire a coronare il suo sogno d’amore dovrà superare mille avversità.
Tra sparatorie e cavalcate alla “Sergio Leone” e duelli d’amore e d’armi degni della migliore tradizione classico/romantica, la Tigre Nera si prepara per l’ultima sfida decisiva e così salvare l’onore e la vita della sua donna un’ultima volta.
Operazione nostalgica ma dalla resa iperfuturistica che nei suoi 110 minuti di invenzioni visive una dietro l’altra alla lunga perde in fluidità narrativa ed originalità.
Ma sicuramente guadagna nel farci riscoprire una cinematografia a noi lontanissima geograficamente (ma vicina per ispirazione e contenuti) e un regista che sa bene come coniugare e far funzionare sul grande schermo la più antica tradizione con il più moderno gusto e piacere visivo. E soprattutto ha il grande merito di non farci vergognare di palpitare di sincero romanticismo insieme ai suoi personaggi, rimpiangendo di non aver avuto nella nostra vita un gazebo (un “sala” come quella del film) o qualsiasi altro posto fisico o mentale dove pensare che la fanciulla dei nostri sogni possa per sempre stare lì ad attenderci!
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