Regia di Otar Ioseliani vedi scheda film
Speedy34 ha colto nel segno. L'opera di Ioseliani è un qualcosa di unico, un magistero d'estetica sopraffina da cui destarsi è come quando si tolgono le labbra dal seno di una donna da cui si sta succhiando beati un nettare dolcissimo. Il Beethoven del cinema europeo (così ne disse Paolo Cherchi Usai su Segnocinema) regala un'altra riflessione sul tempo che scorre via indeterminato e meravigliosamente ripetitivo e lo fa con uno sguardo apolide, grato, irresponsabile, che si ritrova solo nei suoi film. Merita un applauso con le lacrime agli occhi solo per questa gioia infantile e partecipe che infonde nei cuori dei personaggi/attori e nei monumenti granitici che contornano i "saloni" immensi dei suoi film: le scenografie "luterane" di una natura colpevole e quasi assente, di cui si ricorda solo il fischio.
Quella stessa gioia che ci fa tornare ogni volta il desiderio di rivedere ogni suo film.
La distribuzione in dvd è un vero scempio.
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