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Runner

Regia di Nicola Barnaba vedi scheda film

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La recensione su Runner

di alan smithee
3 stelle

locandina

Runner (2023): locandina

AL CINEMA

"C'è sempre un piano B"

La giovane e bella Lisa vuole sfondare nel mondo del cinema, ma per il momento si accontenta di fare la gavetta, ricoprendo il ruolo di tuttofare: in gergo il suo ruolo è definito"runner", e nel caso si svolge attorno ad un set in cui una troupe sta girando un thriller con ambientazione in un bosco.

La ragazza, tra le altre cose, fa da autista all'attrice protagonista, che nel frattempo è divenuta anche sua amante occasionale. Mentre Lisa si trova in bagno della sua nuova famosa fiamma, quest' ultima viene raggiunta da un ispettore dell'Interpol suo ex amico, che la uccide a bruciapelo.

La donna infatti era a conoscenza di verità troppo scottanti per poter restare in vita, tanto più che aveva già ricattato in passato il poliziotto.

 

Francesco Montanari

Runner (2023): Francesco Montanari

Accortosi di non essere solo sulla scena dell'omicidio, il poliziotto inscena che sia stata Lisa ad uccidere la vittima, e si prodiga a catturarla aizzando nella missione tutti i suoi collaboratori.

Ma l'uomo non ha fatto i conti con la tenacia e con la determinazione della ragazza, che farà di tutto per sfuggire al suo cacciatore e agli altri suoi inseguitori, ormai persuasi questi di trovare in lei la colpevole.

Dalla parte di Lisa poche persone: una bella cameriera muta per nulla incurante della bellezza della fuggiasca, ed il solerte capo della sicurezza dell'albergo, che da subito appare un po' perplesso degli accadimenti in evidenza, non essendo troppo convinto a suffragare la versione dei fatti dell'uomo di legge.

Matilde Gioli

Runner (2023): Matilde Gioli

Francesco Montanari

Runner (2023): Francesco Montanari

Il thrilleraccio che porta la regia di Nicola Barnaba, e presenta la sola originalità di una dedica spassionata all'indimenticato Bruce Willis, preso nel suo personaggio più riuscito e noto ("A John McLane"), prova a ricamare eventi da film nel film per cercare di togliersi di dosso qualche imbarazzo inerente la propria povera sceneggiatura.

Purtroppo invano, perché, nonostante l'accavallarsi di finali anche a sorpresa, la produzione mostra le sue carenze già da una fotografia spiazzante, nei set costruiti in luoghi e strutture imbarazzanti, e in situazioni e sviluppi narrativi più che telefonati e impregnati di cliché.

Peccato per la bellissima Matilde Gioli, sempre più una nostrana e degnissima Eva Green dallo sguardo di ghiaccio, perfettamente in grado di sostenere una prova da protagonista assoluta, ma fiaccata da situazioni e dialoghi quasi sempre di scarso livello.

Matilde Gioli

Runner (2023): Matilde Gioli

Le fa da contraltare un perfido e corrotto Francesco Montanari, anche lui bravo interprete in senso generale, ma allo stesso modo qui sopraffatto dai cliché insopportabili di uno script quasi sempre insostenibile.

Uno spreco di possibilità, perché il thriller made in Italy ha avuto validi rappresentanti tra gli artigiani del nostro cinema, soprattutto negli scorretti anni '70 (Fernando Di Leo è uno dei nomi che balza a riferimento).

Qui le uniche ostentazioni si rivolgono a rappresentazioni saffiche banali di amori LGBT, che peraltro non riescono a rendere più ammiccante o genuino il contesto e lo sviluppo della narrazione debole, pedestre nella sua sfrontata banalità.

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