Regia di Goran Paskaljevic vedi scheda film
Regista serbo, coproduzione italiana, attori e ambientazioni irlandesi, soggetto tratto da un racconto cinese... bizzarro esempio di globalizzazione cinematografica, "Come Harry divenne un albero" è una sorta di dramma grottesco, venato di umorismo sulfureo, indiscutibilmente ben diretto e ottimamente interpretato da eccellenti attori (adoro Colm Meaney, per quanto mi riguarda avrebbe meritato molto più successo di quanto abbia avuto nella sua pur lunga e lusinghiera carriera) ma alquanto lento, pesante e decisamente fumoso e un po' fine a sé stesso nel suo messaggio di fondo (ma alla fine che diavolo di senso ha l'assurda faida scatenata dal protagonista Harry nei confronti del suo nemico "immaginario" George? Una metafora di quanto siano futili le ragioni per le quali ci si combatte? La mera storia di un'ossessione portata alle estreme conseguenze? Una rappresentazione paradossale dell'idiozia umana? Un improbabile remake de "I duellanti" in salsa irlandese? Oppure, come ha suggerito in maniera arguta qualche altro utente, una sorta di rappresentazione dell'irrazionalismo slavo e, di conseguenza, una sorta di metafora della guerra civile nella ex-Jugoslavia? E cosa diavolo vuole significare la trasformazione in albero? Boh). In definitiva il film di Goran Paskaljevic è un'opera interessante, a tratti affascinante, a tratti decisamente indigesta, a mio parere comunque alquanto fumosa e sopravvalutata: voto sufficiente.
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