Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
Salvatores non ama ripetersi, ma citarsi sì. Lo fa sempre volentieri, a partire dall'irriducibile passione per gli scenari esotici (qui siamo a Ibiza) e dal conseguente gusto - d'altronde italianissimo - di mettere alla berlina gli stereotipi dell'italiano all'estero, anche qui come in Puerto Escondido coinvolto nel traffico di droga, ed anche qui come in Mediterraneo allo sbando su un'isola (e come là il finale vedeva Cederna trovare nell'isola la sua meta, qui si parte con Rubini nella medesima situazione). Ed oltre a certe inequivocabili affinità e somiglianze fra i contenuti di questo Amnèsia ed i suoi precedenti lavori, Salvatores mette in piedi un cast che pesca a piene mani dal suo passato: non può mancare ovviamente Abatantuono, ma ci sono anche Rubini (già visto in Denti, l'anno precedente), Ugo Conti, Bebo Storti. Gli elementi nuovi fra gli interpreti non sono purtroppo all'altezza dei colleghi: Martina Stella, Alessandra Martines e Ruben Ochandiano lasciano - chi più e chi meno - a desiderare dal punto di vista della recitazione. Soggetto e sceneggiatura scritti insieme ad Andrea Garello, fotografia di Italo Petriccione che non disdegna di soffermarsi sulle 'cartoline' delle Baleari, Giancarlo Giannini doppia Xavier (Juanjo Puigcorbè). Nulla di nuovo, in sostanza: buona la costruzione narrativa, ma Salvatores così facendo torna solo sui suoi passi. 5/10.
Ibiza. Un italiano, proprietario di un bar sulla spiaggia, trova una valigetta contenente 4 kg di coca; nel frattempo sull'isola sbarca, per lavoro, un suo amico regista di porno, accompagnato dalla figlia diciassettenne che ignora il mestiere paterno. Sulle tracce della valigetta, intanto, si è messo un poliziotto con parecchi problemi alle spalle, a cominciare dal figlio tossico...
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