Regia di Nicol Paone vedi scheda film
AL CINEMA
Una squattrinata gallerista d'arte ( una ritrovata Uma Thurman, in gran forma fisica) con problemi di dipendenza da stupefacenti, si trova suo malgrado costretta a cedere una opera del suo atelier per pagare i debiti con il suo spacciatore (Samuel L. Jackson), che intravede nella attività della donna il mezzo ideale per riciclare gli sporchi commerci clandestini di cui si occupa.
Ma visto che le opere nella galleria scarseggiano, quasi per gioco o per azzardo l'aitante sicario di cui si serve Gordon (Joe Manganiello) inizierà ad esporre materiale tratto dalle proprie opere di alta macelleria inerenti la sua professione di killer e taglieggiatore.
La circostanza, di fatto piuttosto azzardata, troverà un riscontro di pubblico impensabile, rimettendo in discussione le sorti traballanti della attività della dinamica e spigliata gallerista, incredula pure lei del successo riscontrato, ma protesa a trarre da questa irreale e assurda circostanza, il modo per rimettersi in sesto.
L'opera seconda della regista americana Nicol Paone è una scanzonata commedia noir che, grazie soprattutto alla ritrovata coppia di Pulp Fiction rappresentata da Jackson+Thurman, ispira e promette situazioni pulp che lo stesso soggetto suggerisce. In effetti lo humor nero e macabro non manca, ma la sceneggiatura del film è proprio fragile e non basta la simpatia della coppia attoriale e l'appeal da macho ironico di Manganiello per salvare l'operazione.
La storia, per quanto tutt'altro che priva di ritmo, non desta mai particolare motivo di interesse e l'umorismo frizzante, ma anche piuttosto prevedibile e scontato, non riesce a rendere il prodotto davvero godibile.
Uma Thurman, anche produttrice del film, pare molto motivata, oltre che in gran forma e con un viso molto somigliante alla attuale fisionomia della cantante Madonna.
Che ricorrano allo stesso chirurgo plastico?
La soluzione a quest' ultimo quesito non è affatto necessaria o impellente, ma la dice lunga sugli effetti sorprendentemente ed inquietantemente uniformi che certi trattamenti estetici producono sui soggetti che scelgono di sottoporvisi.
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