Regia di Rosalia Polizzi vedi scheda film
Venerdì, sabato e domenica di un settembre alla fine del Novecento. Dopo diciotto anni di detenzione, per aver ucciso un giudice, un terrorista esce dal carcere e ritrova i vecchi amici. Tre giorni per un bilancio, lacunoso e generico, di una generazione che ha fatto il ‘68 e il ‘77, come - ricorda una delle tante battute da appuntarsi - quella degli anni ‘30 ha fatto il fascismo e quella del ‘45 la Resistenza. Indulto, garantismo, delazione, compromessi con la società, cravatte e telecamere invadenti, Stalin e Trotzkij, rivoluzione e chiacchiere, nuove idee e nuove ipocrisie, spaghettate e interviste in diretta truccate da dibattito ideologico. Evidentemente il tema considerato troppo esile e semplice ha richiesto alcuni additivi: la tragedia della dittatura militare in Argentina portata dal personaggio di Malena, un conflitto tra due sorelle adolescenti, una mamma ex partigiana, una psicanalista, ex militanti divenuti imprenditori dell’etere. Arriveranno la pioggia e il tango a sciacquare il passato.
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