Regia di Brian Robbins vedi scheda film
In attesa di cimentarsi con i set di “Matrix 2 & 3”, Keanu Reeves si è concesso una sosta in un quartiere “popolare” di Chicago, interpretando il ruolo di Conor O’Neill, uno spiantato dedito al gioco d’azzardo con esiti disastrosi. I suoi debiti con creditori non più indulgenti, lo costringono ad accettare un lavoro per la prima volta in vita sua e che consiste nell’allenare la squadra di baseball dei ragazzini neri del ghetto. Dopo un inizio complicato, Conor costruirà un magnifico rapporto con i suoi allievi, riuscendo a reinserirsi nel gioco della vita e dei sentimenti e a sconfiggere la dipendenza dal gioco. Uscito negli USA pochi giorni dopo la tragedia di Manhattan, il film ha avuto uno discreto successo perché dà corpo alla voglia di riscatto degli americani. “Hardball” di fatto è una rivisitazione in chiave drammatica della serie family anni’ 70 degli “Orsi”, che gioca le sue carte migliori proprio sulla redenzione e il riscatto del protagonista attraverso il rapporto con i bambini e il desiderio di questi ultimi di appropriarsi di uno spicchio di sogno americano attraverso il baseball. Peccato che il film lasci inespressa una buona quantità di spunti interessanti e pecchi di eccesso di semplificazione nel rapporto adulto/ragazzini, i quali rappresentano la vera sorpresa e ricchezza del film con la loro disarmante naturalezza.
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