Regia di Marisa Vallone vedi scheda film
La terra delle donne girato benissimo da Marisa Vallone, interpretato in modo straordinario da Paola SIni, una preziosa gemma da cogliere, cinema alternativo ma da vedere.
La terra delle donne Italia 2023 la trama: In Sardegna nel 1929 nasce Fidela la settima figlia di una donna del paese, conosciuta nella ancestrale superstizione popolare come “La Coga”, la strega che ha il potere di trasformarsi nell’animale che desidera. La sola che la accoglie con amore è la sorella maggiore Marianna, invece la madre la considera una tremenda disgrazia, seguendo i pregiudizi della nonna. La giovane cresce con la percezione di essere rifiutata, però stabilisce una comunione armoniosa con la sua terra di Sardegna, particolarmente con l’acqua. Anni dopo un’altra donna del paese partorisce la sua settima bimba,”Bastiana” e l’affida a Fidela, ormai maturata nel corpo e nella mente è una donna fatta e finita, così diventa sua “figlia dell’anima”. Marianna la sorella maggiore intanto è emigrata in Belgio ad Anversa con la speranza di riuscire a trovare una cura, per poter rimanere incinta. Qui incontra un guaritore giapponese Mamoto, che vive con il figlio adottato James. Osservando una foto di Fidela James nota una incredibile somiglianza con la perduta madre. Quando Mamoto e lui andranno in Sardegna, l’uomo farà di tutto per mettersi in contatto con Fidela. La recensione: La terra delle donne diretto da Marisa Vallone è un film unico e raro una gemma preziosa nel panorama italiano, un ritorno agli albori del neorealismo. Un film forte ed asciutto, sia per il tema che per l’estetica. Paola Sini che interpreta in modo magnifico la protagonista Fidela è anche la produttrice del film distribuito sul territorio nazionale da Adler film, un progetto a lei caro elaborato per otto anni, ora diventato un’opera da vedere assolutamente, perché vera e sincera, ambientata nella meravigliosa Sardegna e fotografata stupendamente dal direttore della fotografia Luca Coassin, che trae il massimo dai paesaggi sardi e ci mostra il loro lato selvatico. Un film non semplice da seguire, richiede concentrazione, la sceneggiatura è molto complessa, con svariate sfumature e tanta carne al fuoco, con i suoi eventi e drammi dell’anima, con la scelta di far recitare il film in lingua sarda con i sottotitoli, molto coraggiosa e poco commerciale, ma azzeccata, perché rende meglio lo spirito del film. La comunione totale di Fidela con la sua terra e ben illustrata dalla regista pugliese Marisa Vallone, con La celebrazioni di riti tribali ben filmati dalla mdp, con molti esterni fantastici, con le credenze pagane proprie di quella terra. Molto azzeccato il personaggio di Marianna la sorella maggiore interpretata dalla sempre brava Valentina Lodovini, molto misurata nella recitazione, ritroviamo anche un solido professionista come Alessandro Haber nel ruolo di un prete particolare Don Bacchisio, con il suo tocco di ironia che da sostanza al film, in un contesto altamente drammatico, eccellente la prova di Syama Rayner nel ruolo della figlia adottata Bastiana. Consiglio questo film impegnativo a chi vuole vedere un film diverso dai soliti film carini usa e getta italici, traspare amore, passione in questa opera anomala, si vede che il cast ha cementato uno spirito di gruppo, in modo catartico, come si dice in gergo “respirano insieme”. Voto 7.5 Regia Marisa Vallone Cast Paola Sini Valentina Lodovini Syama Rayner Alessandro Haber
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