Regia di Lee Sol-hui vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE
Moon-jung è una cinquantenne divorziata, che vive da sola in un box-serra prefabbricato tetro e cadente in mezzo ad un campo umido ed incolto.
La sua speranza è che il figlio teenager Jungwoo detenuto da mesi in un riformatorio per problematiche comportamentali serie, venga rilasciato presto.
Per sopravvivere la donna lavora in casa di due anziani non autosufficienti, Tae-kang e Hwa-ok, che dipendono completamente da lei, in quanto lei instabile a causa della demenza senile, e lui pressoché cieco.
Un giorno come tanti Moon-jung viene aggredita dalla padrona di casa e, difendendosi istintivamente, ne causa la caduta provocandone la morte improvvisa. Moon-jung, a quel punto, deve prendere una decisione cruciale che potrà condizionarla nel suo già compromesso futuro.
Presentato anche al Firenze Korean Film Festival nel marzo del 2024, Greenhouse è in film duro che parla di vite devastate dalla sventura e votate ad un sacrificio che non prevede mai alcuna possibilità di futuro appagamento.
La regista coreana Lee Sol-hui conferisce un'aurea lugubre e mortifera ad un noir incentrato sul disagio, fisico e mentale, che annoda ed incastra i vari protagonisti entro un gioco al massacro, fisico quanto psicologico, che non riserva evidenti vie d'uscita prospettabili.
Un gioco che funziona forse solo in parte, ma che contribuisce a rendere Greenhouse un film cupo e pessimista, in cui primeggia tra tutti la figura esasperata ma mai doma della protagonista, molto efficacemente resa dalla grande prova attoriale fornita dalla bravissima Kim Seo-hyung.
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