Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
A metà anni 50' Alfred Hitchcock, era il miglior regista di thriller del mondo, però si vede che non era appagato da ciò visto che ogni volta che si cimentò con altri generi finiva sempre male per il cineasta inglese sia ai botteghini che qualitativamente. Il buon successo di Caccia al Ladro (1955), dove il regista riuscì ad unire la commedia romantica con l'elemento giallo più congeniale al suo stile deve avergli dato fiducia e così con il film Vertigo - La Donna che Visse due Volta (titolo italiano che praticamente anticipa tutto), Hitchcock ci riprova e questa volta su un impianto di indagine, costruisce un film dalla fortissima componente melodrammatica che si accentua con il passare dei minuti.
Sin dai titoli di testa così arditi e sperimentali, il cineasta gioca con il concetto di messa in scena alla sua massima potenza, ogni frame del film è pervaso di simbolismi e colori predominanti come il rosso (la passione morbosa), il verde (la curiosità senza freni) ed il blu (la purezza di un sentimento ostacolato dalle vicissitudini), senza contare qua e là dei colori come il giallo della sedia quando il nostro ex-poliziotto John Ferguson (James Stewart), tenta di superare la paura del vuoto fallendo miseramente a causa del terrore delle altezze. Si tratta di un melodramma che esteticamente ricorda i coevi film di Douglas Sirk, ma senza la volontà del regista nel voler ambire ad analisi della società americana contemporanea, anzi: Hitchcock vira su binari esplicitamente psicanalitici grazie ad una tavolozza cromatica dall'ampia gamma per sondare le paure e meandri della psiche umana.
E' una della storie d'amore più tristi della storia del cinema come la definì certa critica ad inizio anni 70', l'amore da parte di John per la donna che doveva sorvegliare, Madeleine (Kim Novak), sino a sfociare sempre più in una morbosa ossessione con tocchi accentuati di necrofilia sino a diventare un pigmalione che plasma altre donne ad immagine a somiglianza di Madeleine, con una ossessione malata quasi maniacale. Vertigo è un film sulle altezze, le paure (Hitchcock crea una nuova tecnica di ripresa per simulare il senso di vuoto; il cosidetto effetto vertigo che nasce dalla combinazione tra lo zoom e la carrellata verticale all'indietro), le turbe psichiche che danno vita ad un ossessione sempre più spinta che rendono John un personaggio tristissimo, incapace di superare il passato, l'uomo è interessato più al regno dei morti che dei vivi, arrivando ad ignorare sistematicamente la sua amica Midge, che sinceramente lo ama e rappresenterebbe un effettivo cambiamento e svolta nella propria vita.
Vertigo racchiude tutti gli stilemi del cinema di Hitchcock, il tema del doppio (Madeline che si identifica con la sua ava Carlotta Valdes), l'inutilità della polizia, psicanalisi, gli specchi, i simbolismi ed i numerosi artifizi tecnico-registici che il cineasta creava dal nulla in ogni suo film non rinunciando mai a creare dal nulla nuove tecniche di ripresa, costruendo immagini di indubbia potenza visiva come la sequenza dove i due protagonisti si dichiarano il loro amore presso il parco delle sequoie, il cimitero dove si trova la tomba di Carlotta Valdes oppure la torre del campanile, luogo dove nasce e si risolve il tuttoportando finalmente a compimento il mistero.
Vertigo alla sua uscita fu un flop ai botteghini e largamente contestato dalla critica per la presunzione del regista; solo i Cahiers du cinemà difesero la pellicola apertamente definendola un capolavoro; ci vorranno oltre 10 anni perchè questo film non considerato neanche tra i migliori del regista all'epoca, cominciasse la lunga scalata verso l'olimpo del cinema arrivando prima a ricevere lo status di capolavoro, poi miglior film del regista ed infine addirittura nel 2012 il titolo di miglior film della storia del cinema scalzando Quarto Potere di Orson Welles, naturalmente ciò è inaccettabile perchè questo film di Hitchcock è inferiore alla pellicola di Orson Welles ed il cineasta inglese era inferiore al cinema di Welles, che era altrettanto avanti nella creazione di riprese mai fatte prima, ma molto più attento nell'analisi sociale e intrinsecamente anti-sistema rispetto a quello del cineasta inglese, il quale preferiva sempre la forma rispetto all'analisi sociale, per questo pur essendo un grande maestro, destinato ad essere dietro i grandissimi.
Film aggiunto alla playlist dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297
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