Regia di John Woo vedi scheda film
A buon intenditor poche parole.
Della serie “Poche parole e solo fatti”. Dopo The Killer di David Fincher dove pensava tantissimo, parlava pochissimo e arrivava al punto e un Sisu l’Immortale cheper tutto il tempo non ne dice una, ma in compenso fa’ strillare i nazisti come maiali, ecco l’ultima fatica di John Woo SILENT NIGHT.
Alla vigilia di Natale un uomo perde il figlio piccolo durante una sparatoria tra gang rivali. Rimasto pure ferito gravemente alla gola, decide di vendicarsi dei responsabili preparandosi per un intero anno fino alla vigilia prossima.
Silent Night - Il silenzio della vendetta (2023): Joel Kinnaman, Catalina Sandino Moreno
Qui le parole, salvo i notiziari alla radio, sono così ridotte all’osso che si conteranno sulle dita di due mani se non meno. In compenso la regia, le immagini, l’atmosfera urbana marcia e il linguaggio non verbale faranno da padroni. L’azione è girata da Dio, molto chiara e spettacolare, i rallenty azzeccati, la violenza e lo splatter esplodono per bene soprattutto nella seconda parte con sparatorie, botte da orbi, derapate con le macchine e fiammate. Inutile dire che c’è un bel piano sequenza a giostrare le fucilate. Il protagonista è depresso, determinato e concentrato fino in fondo. Si allena nei combattimenti, prepara le armi e l’auto, controlla gli obiettivi, uccide, mena, accoltella e le prende di santa ragione. I cattivi sono la classica gang di spacciatori abbastanza odiosi pronta a mettere a ferro e fuoco la città. Non mancheranno i momenti dolci passati col figlio che impronteranno non poco l’animo dell’uomo e anche un pizzico di buddy movie. Il finale devo ammettere che un po’ mi ha commosso nel suo essere misterioso in alcune sorti.
Silent Night - Il silenzio della vendetta (2023): Joel Kinnaman
Di certo non è perfetto come film dato che per un quarto d’ora il protagonista diventa un giustiziere della notte e alla lunga quasi perde di vista l’obiettivo. In più alcune piccole azioni forzate sanno un po’ di botta di culo dove il protagonista ne esce forse troppo illeso.
Per chi ama l’azione, in particolare progenitrice di John Wick, ma con un bel filo di poetica orientale nella narrazione o semplicemente l’anti prolissità, questo fa’ proprio per voi.
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