Regia di George Finley (Giorgio Stegani) vedi scheda film
Un uomo assiste alla morte accidentale di un noto rapinatore, il Camaleonte d’oro, e ne trafuga la valigia contenente i piani per il suo prossimo colpo: un’occasione da prendere al volo.
Fra la metà degli anni Sessanta e la fine dei Settanta il buon mestierante Giorgio Stegani, spesso sotto pseudonimo, ha licenziato una decina scarsa di pellicole, aggirandosi nel cinema di genere tra spaghetti western, poliziotteschi e spy stories. Proprio subito dopo aver diretto una blanda imitazione delle avventure di 007, Agente Logan – Missione Ypotron (1966), Stegani vira leggermente il discorso verso la grande rapina con questo Doppio colpo del Camaleonte d’oro, lavoro a basso budget e dalle idee non troppo originali, ma abbastanza confuse. La sceneggiatura dello stesso regista costruisce infatti un prevedibile castello di blanda tensione, ritmo altalenante e personaggi stereotipati, partendo da un soggetto di Ottavio Poggi. Stegani porta comunque a termine dignitosamente il compitino, sfruttando peraltro un cast nel quale abbondano i caratteristi di ottimo impatto: Umberto D’Orsi, Ugo Fangareggi, Alan Collins (ovvero sia Luciano Pigozzi), Mark Damon e la bellissima Magda Konopka sopra tutti; ma in ruoli laterali e particine troviamo anche Daniele Vargas, Mino Doro, Luisa Baratto e Giovanni Cianfriglia. La colonna sonora non è una fra le più memorabili di Carlo Rustichelli, anche se il tema che richiama Fratelli d’Italia non può non colpire. 3,5/10.
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