Regia di Shuming He vedi scheda film
FAR EAST FESTIVAL 25 - FILM D'APERTURA
Il Far East Festival – edizione numero 25 apre ufficialmente i suoi battenti con il film Ajoomma, opera prima del regista di Singapore He Shuming, il cui titolo in gergo si riferisce allo status delle donne di mezza età che, ritrovatesi casalinghe, tentano la compensazione a una vita senza particolari emozioni partecipando a corsi di ginnastica di gruppo all’aperto, o legandosi alla storia raccontata in certe soap interminabili, che le avvincono smodatamente.
Il film, molto applaudito in sala, è una commedia girata con decisione, che tuttavia non rinuncia a coltivare e gestire senza sbavature un suo chiaro messaggio umano legato alla famiglia. E si avvale del prezioso contributo della ottima attrice protagonista, Hong Hui Fang, interprete nota in patria e di provenienza televisiva, presente al Teatro Nuovo Giovanni da Udine insieme al giovane regista, acclamata dopo la proiezione ufficiale.
Una madre vedova cinquantenne deve rinunciare a un viaggio organizzato da Singapore alla capitale coreana, per visitare, tra le varie tappe offerte, anche il set della telenovela che da tempo l’appassiona, rivelandosi l’unica vera distrazione insieme alla ginnastica nel parco vicino a casa con le amiche.
Il figlio, che dovrebbe accompagnarla, inventa una serie ed irrinunciabili motivazioni professionali che lo spingono all’estero proprio nel periodo del viaggio organizzato.
Quando però si ritira dal progetto, la donna si convince a partire ugualmente e di nascosto, per non perdere l’anticipo versato. In viaggio incontrerà una giovane guida alle prese con diverse problematiche familiari, che lo espongono anche alle angherie di una banda di strozzini.
Abbandonata per distrazione dal pullman, la donna, in una paese straniero di cui non padroneggia la lingua, troverà assistenza da parte di un tenero guardiano del palazzo, proprio quello in cui vive la moglie separata della sua guida. Un uomo vedovo e solo che saprà prendersi cura della sfortunata vedova, fino a riuscire a farla ricongiungere col suo gruppo, dopo svariate e tragicomiche avventure.
L’opera prima divertente e spigliata di He Shuming ha un incipit da tradizionale commedia degli equivoci.
Tutto ciò diventa presto il presupposto narrativo ideale per sondare stati d’animo e situazioni borderline che caratterizzano personaggi emarginati dalla vita, o vinti da destini avversi, che li hanno relegati ai margini.
L’impossibilità di comprendersi con una lingua in comune permette inoltre alla protagonista, affidatasi al suo tenero benefattore che l’assiste, di sviscerare tutta la sua umanità.
La insicura e timida signora di mezza età si ritrova in una perenne situazione di imbarazzo, ma anche di evidente riconoscenza nei confronti del suo soccorritore, che non è nemmeno in grado di ringraziare.
Il film inoltre sonda con finezza anche un rapporto madre-figlio che pare improntato agli atteggiamenti di reticenza di un figlio che non vuole o non osa svelare le proprie preferenze sessuali verso un genitore comunque comprensivo, che ha già avuto modo di accorgersi di tutto.
La commedia non rinuncia al ritmo e a momenti goliardici (si pensi a come sono descritti i personaggi degli strozzini, più imbranati che realmente malvagi), ma si addentra anche all’interno dei micro-drammi che attanagliano personaggi credibili e facilmente assimilabili a situazioni realistiche in qualsiasi angolo di una vita reale.
Il tocco del promettente giovane regista riesce a fondere magicamente i canoni della commedia con la sfumatura intima dei personaggi che la popolano, rendendo Ajoomma un film davvero godibile e di una finezza non comune.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta