Regia di Renato De Maria vedi scheda film
I bizzarri personaggi del mitico Andrea Pazienza sul grande schermo perdono sicuramente il fascino degli originali su carta, ma l'opera di De Maria (autore anche della sceneggiatura) conserva un certo umorismo graffiante e un po' di cattiveria, riuscendo soprattutto a cogliere l'atmosfera della Bologna di fine anni '70 ( a diferenza di altri film adolescenziali nostrani), grazie anche agli ottimi brani dell'epoca (supergiù..) scelti: la scena del litigio di Penthotal (sorta di alter ego di Paz, interpretato da Santamaria) con la sua ex, durante una lite tra fascisti e anarchici di sinistra, con le note di "Com' è profondo il Mare" di Dalla rivisitata dai Tiromancino, è particolarmente suggestiva, sospesa quasi tra realtà e allucinazione. Lo stesso personaggio e le sue manie depressive finiscono un po' con lo stancare, mentre spadroneggia il baffo Fiabeschi nelle sue rocambolesche avventure. Il grande Zanna, il personaggio più celebre qui col volto di Flavio Pistilli, resta soltanto di contorno.
Ottima scelta di brani, però più anni '80 che '70 (giusto così, il punk /new wave arrivò dopo da noi). Nel film c'è un cameo dell'enigmatico Giovanni Lindo Ferretti, ex cantante dei CCCP Fedeli Alla Linea, di cui viene proposta "Curami".
Strepitoso, una mimica carica di comicità, il più divertente di tutti.
Ha il volto giusto per il mitico Zanna, peccato che sia così poco espressivo e moscio.
Vederlo sempre nella parte del tormentato, stanca un po'..
Ha un certo gusto fumettistico, soprattutto nelle sequenze in cui Fiabeschi si rivolge allo spettatore, ma non è un gran creativo. Bravo comunque a dirigere gli attori, tutti quanti scelti per il ruolo giusto.
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