Regia di Antonio Albanese vedi scheda film
Antonio Albenese è il più reazionario tra i moderni commedianti di sinistra. Qui il nostro si lancia in una sperticata, e solo a tratti divertente, ridicolizzazione del moderno spiritualismo new age e del bisogno, purtroppo sempre + avvertito, di ricercare il proprio 'io' attraverso le pratiche più disparate. Egli, sorretto dal sacro furor dell'ignoranza, mette nel calderone un po' di tutto.. dall' utilizzo dell'alimentazione biologica alla meditazione orientale.. dallo yoga allo spiritismo.. accanendosi poi con particolare veemenza contro pratiche (in realtà assai utili, ad esempio, nel trattamento ai disabili) come l'ippoterapia.. il tutto ovviamente condito da una gustosa ed asprigna salsa densa di misoginia, pragmatismo occidentalista ed un (bel) pizzico di razzismo e pregiudizio piccolo borghese che non guasta mai.. (davvero squallidi in tal senso i siparietti in cui lui minaccia l'immigrato di farlo rimpatriare..). Che dire.. risate poche, e tutte dovute ad eccessi di cinismo narcisista del protagonista.. volgarità un po' ovunque.. disonestà intellettuale qua e là.. tristezza un bel po'. Questa è la comicità 'impegnata' ai tempi di Silvio Primo. Meritarla è una bella responsabilità.
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