Élise Girard gira Viaggio in Giappone con padronanza della mdp, un buon copione ed una Isabelle Huppert che è diventata attrice, che non sbaglia una interpretazione e da lustro al film in modo sublime.
Viaggio in Giappone Francia, Svizzera, Germania, Giappone 2023 la trama: Durante un tour promozionale ad Osaka in Giappone per l’occasione della riedizione della sua prima opera la scrittrice parigina Sidonie Perceval, che non riesce più a scrivere un nuovo libro ed e’ ancora in crisi per la morte del marito Antoine perito in un incidente stradale, inizia una relazione con il suo editore giapponese Kenzo Mizoguchi a sua volta divorziato dalla moglie ed in crisi esistenziale. Tra i templi di Kyoto, una gita sul mare di Naoshima ed i ciliegi in fiore si accorgeranno di amarsi e così vincendo le paure e lo sconforto della fine dei rapporti precedenti. Impareranno a lasciarsi andare, finalmente dimenticano il passato ed iniziano una nuova vita.......insieme. La recensione: Viaggio in Giappone distribuito in Italia da Academy Two e diretto con delicatezza da Élise Girard è un film struggente e sentimentale, che mi ha ricordato il film classico “Ghost” del 1990 con Demi Moore. Ma non è solo un film sui fantasmi, sarebbe riduttivo giudicarlo in questa maniera. È soprattutto un film che ci dice che il Giappone è la terra dei fantasmi ed ogni vivente ha il suo accanto. Il fantasma della scrittrice Sidonie la sempre eccellente Isabelle Huppert, che interpreta il ruolo con leggerezza ed eleganza e il defunto marito Antoine interpretato da August Diehl. Il suo spettro perseguita in Giappone Sidonie e la segue ovunque. August agli occhi della donna è una presenza reale, ma non ha consistenza corporea, l’ombra dell’uomo che era, la sua immagine riflessa. La memoria che diventa realtà è solo un nuovo grande amore ed attrazione libererà la donna dalle sue ossessioni e l’amore di un nuovo uomo le farà dimenticare il passato. Élise Girard ci narra quindi dello sbocciare di un amore tra persone di culture e razze diverse, mondi lontanissimi, ma che si congiungono anche carnalmente come la bellissima scena dei corpi in amore tra Sidonie e Kenzo che finalmente dopo anni di astinenza scoprono il piacere del sesso. Questa scena è da antologia del cinema ben filmata dalla mdp e sezionata in rapida sequenza con dei fermo immagine che trasudano carnalità, piacere e desiderio finalmente soddisfatto. Bellissima la frase che rimane impressa pronunciata da Kenzo “Prima o poi dobbiamo liberare i morti e lasciarli morire”, se vogliamo “rivivere”. Superba commistione catartica tra il cinema orientale contemplativo dei fantasmi e del cinema francese intimista e psicologico. Alla fine della visione ci si sente sereni e sazi spiritualmente l’inquietudine ha lasciato il posto alla pace senza più ansia e struggimenti che ossidano la mente e provocano lo stallo e nel caso di Sidonie il blocco creativo. La scena finale dei saluti all’aereoporto tra la nuova coppia è girata con ingegno e tanto sentimento commuove e ci fa capire che i due innamorati avranno un futuro insieme ed i fantasmi potranno finalmente riposarsi per l’eternità abbandonando il limbo. Interpreti e personaggi Isabelle Huppert: Sidonie Tsuyoshi Ihara: Kenzo Mizoguchi August Diehl: Antoine Setsuko
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