Regia di Ron Howard vedi scheda film
Prendi la storia vera di un matematico schizofrenico vincitore del premio Nobel. Trasforma il matematico nel bellone aitante del momento (anche bravo, eh, per carità) e dagli come moglie una delle attrici più belle in circolazione. Togli il fatto che nella vita reale la moglie non fosse per niente bella ma fosse una scienziata. Togli i figli illegittimi, l’omosessualità, il divorzio, il fatto che il matematico divenuto premio Nobel non abbia mai avuto allucinazioni visive. E confeziona così il film in cui anche i matti possono essere matematici importanti soprattutto se hanno l’amore della splendida moglie a supportarli. Decisamente la Hollywood che non mi interessa. Mi chiedo solo cosa posso aver spinto Nash, all’epoca ancora in vita, a lasciare usare il suo nome per questo melò. Un attimo, aspetta, credo di saperlo…
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