Regia di Ron Howard vedi scheda film
Ron Howard, classificabile come uno dei registi più bravi degli ultimi anni ma, come questa pellicola vuole dimostrare, anche degli anni precedenti. Con una filmografia tra le più svariate, ha toccato egregiamente ogni genere, argomentandolo in modo affascinante. Tra i suoi film più memorabili, di certo è considerata anche la pellicola in oggetto che racconta la vita del matematico John Forbes Nash jr, premio Nobel per l’economia nel 1994, e della sua ascesa che passa però attraverso una ostica discesa agli inferi. L’uomo possessore di una mente geniale, per lo sforzo immenso nell’utilizzarla al massimo, comincia a soffrire di allucinazioni che si fanno via via sempre più costanti e pericolose. Il ricovero in clinica e le conseguenti cure invasive, metteranno a rischio la sua carriera e il rapporto con la sua famiglia; sarà solo l’amore, in ogni sua forma, a salvarlo. Nonostante io non prediliga la recitazione di Russell Crowe, devo ammettere che, non premiarlo, in questa circostanza, è stato davvero ingiusto. Lecito il premio all’attrice, la bravissima Jennifer Connelly e al “miglior film” che amplifica le emozioni senza eccedere nella drammaticità o piuttosto in caratteristiche tecniche tali da renderlo un capolavoro. Pur essendo un ottimo film, non è riuscito a toccarmi fin nel profondo, ecco perché non sono riuscita ad andare oltre le stelle assegnate, manca quel pizzico di “qualcosa in più” che avrebbe potuto renderlo indimenticabile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta