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A Beautiful Mind

Regia di Ron Howard vedi scheda film

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La recensione su A Beautiful Mind

di gerkota
9 stelle

NEI CINEMA ITALIANI DAL FEBBRAIO 2002

VISTO AL MULTISALA ADRIANO DI ROMA NEL 2002

 

La storia di un uomo e della sua ossessione: “Trovare un’idea davvero originale”. L’unico modo per uscire da una vita anonima, probabilmente insoddisfacente. La sola possibilità esistente per scrollarsi di dosso un personaggio scomodo, perfino ridicolo, deriso dai compagni di scuola e poi dell’università di Princeton, guardato con sospetto dalla maggior parte delle ragazze e con cautela dagli insegnanti. Capace di entrare in sintonia solo col proprio compagno di stanza e con la di lui nipotina. E di essere apprezzato solamente da un oscuro pezzo grosso dell’apparato militare Usa che lo assolda per decodificare messaggi segreti, nascosti nel marasma della stampa mondiale. Per il resto tutto è insipido e poco interessante. A parte Alicia, naturalmente, la donna di tutta una vita, la stella senza cui tutte le altre non significano nulla.

 

Russell Crowe

A Beautiful Mind (2001): Russell Crowe

 

Quest’uomo è John Nash, protagonista di questo compatto ed emozionante film biografico del regista statunitense Ron Howard (che per quest’opera si meritò l’Oscar 2002) che narra la vicenda di uno dei più grandi matematici ed economisti della storia, Premio Nobel per l’economia nel 1994 grazie ai suoi studi sulla teoria dei giochi e per oltre trent’anni afflitto da una grave forma di schizofrenia che rese la sua esistenza quasi intollerabile per sé stesso e per i suoi affetti. L’accurata sceneggiatura di Akiva Goldsman (premio Oscar 2002 per questo script), in cui abbondano dialoghi acuti, profondi e sempre brillanti, è ispirata dall’omonima biografia del 1998 - pubblicata in Italia col titolo Il genio dei numeri - con l’unica pecca di un eccesso di retorica e sentimentalismo nella parte finale, tipica dello stile di Howard che sovente strizza l’occhio ai suoi concittadini più esigenti in quanto a sospiri.

 

Russell Crowe, Adam Goldberg, Jason Gray-Stanford

A Beautiful Mind (2001): Russell Crowe, Adam Goldberg, Jason Gray-Stanford

 

Per il resto siamo di fronte a una pellicola che ha il merito di coinvolgere lo spettatore fin dall’inizio, grazie anche a un impianto armonioso, a una fotografia di alta qualità e a una toccante colonna sonora. Alta la partecipazione per le sorti del protagonista, più con riferimento alla salute fisica che ai progressi delle sue ricerche o al raggiungimento degli obiettivi. Il ritmo accusa a tratti dei cali e in assoluto la storia tende a essere eccessivamente compassata a discapito del totale entusiasmo di chi guarda. Eccessivo il trucco dei personaggi chiave nella parte finale del film, in cui era necessario l’invecchiamento degli attori.

 

Russell Crowe, Jennifer Connelly

A Beautiful Mind (2001): Russell Crowe, Jennifer Connelly

 

E proprio gli attori, in particolare nei ruoli principali, sono uno dei punti di forza:

Russell Crowe (quattro film nel solo 2022, fra cui il più recente Poker Face) regala al pubblico un John Nash dalla personalità complessa, diviso fra il genialoide insuperabile coi numeri ma imbranato in tutto il resto e l’uomo audace e rassicurante, in particolare nel momento della conoscenza con la futura compagna di vita. L’attore neozelandese offre un’ottima prova nel difficile compito di far convivere il Nash malato e spesso fuori controllo con quello talentuoso ed efficiente (candidatura agli Oscar 2002).

Jennifer Connelly (vista di recente in Top Gun: Maverick, 2021) è una magnifica Alicia Larde Nash, intelligente, bellissima e sensibile per l’intera durata della vicenda che la vede legarsi al suo uomo in modo indissolubile e vacillare solo nei momenti più drammatici della malattia del marito, salvo riportare sempre sé stessa al proprio posto, vale a dire di fianco al compagno che ama. Connelly trova qui il ruolo di un’intera carriera e incassa con merito Oscar e Golden Globe 2002 come miglior non protagonista.

Paul Bettany (Uncle Frank nel 2020) è Charles Herman, compagno di stanza all’università e miglior amico di Nash. L’interprete di origine britannica conferisce al personaggio la giusta misura di ambiguità richiesta dalla storia e la sua malinconica presenza nella parte dell’opera in cui i nodi vengono al pettine è una delle componenti più emozionanti del film.

Ed Harris (anche per lui una parte in Top Gun: Maverick) è William Parcher, personalità del dipartimento della Difesa e punto di riferimento importante per la crescita interiore del futuro premio Nobel, che da quell’uomo autoritario e potente si sente investito di grandi responsabilità e, soprattutto, apprezzato per le sue doti. Harris ha il volto ideale per il personaggio ed è quindi molto persuasivo nel suo frapporsi tra Nash e la cruda realtà di una vita destinata a portare lo studioso in un’altra direzione.

Josh Lucas (protagonista di The Secret: La forza di sognare, 2020) è Martin Hansen, ex rivale di Nash nel periodo universitario, maschio alfa destinato a fare carriera nelle istituzioni ma assai meno dotato del protagonista in quanto a genialità. Molto bravo nella seconda parte del film quando, da preside della facoltà di matematica a Princeton, i suoi occhi celesti divengono famiglia accogliente per l’ex compagno di corso in difficoltà e bisognoso di occupazione.

Christopher Plummer (bravissimo in Remember nel 2015) è il dottor Rosen, psichiatra che individua la schizofrenia di Nash e, col contributo della moglie del matematico, Alicia, trova la via meno impervia per consentire allo studioso di gestire la propria disfunzione psichica. Plummer conferma per l’ennesima volta una classe impareggiabile che fa di ogni suo personaggio una vera e propria perla inserita nella vicenda filmata.

 

Ed Harris

A Beautiful Mind (2001): Ed Harris

 

Il destino di un uomo nato per cambiare la sostanza della scienza moderna, avrebbe potuto concludersi in un ospedale psichiatrico ma probabilmente terminò sul palco della Sala dei concerti di Stoccolma proprio per una combinazione di decisioni logiche che permisero al grande gioco della vita di avviarsi alla soluzione vincente. A Beautiful Mind è uno di quei film che, con oggi, comincerò a definire ad alta rivedibilità, qualità da aggiungere ai consueti parametri di valutazione e valevole mezza stelletta per il voto complessivo. Da non perdere.

Voto 8,7.

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