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A Beautiful Mind

Regia di Ron Howard vedi scheda film

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La recensione su A Beautiful Mind

di steno79
7 stelle

Classico esempio di film sopravvalutato dall'Academy (4 Oscar) e dal pubblico pagante, A beautiful mind rientra nel genere biografico narrandoci la vita del matematico John Nash, ma si tratta di una biografia ripulita a fini spettacolari: vengono omessi particolari importanti della storia di Nash come ad esempio il figlio che ebbe da una relazione extra-coniugale, o i problemi psichici del figlio legittimo avuto con la moglie Alicia, così come nessun accenno è fatto alla sua presunta bisessualità (se ne parla invece nel libro Il genio dei numeri di Sylvia Nasar, da cui è tratta la sceneggiatura). Il ritratto del personaggio è dunque parziale, probabilmente per una scelta di sceneggiatura che tende a concentrarsi quasi unicamente sulla relazione con la moglie e sull'inferno della schizofrenia di cui soffrì per diversi anni, tralasciando anche il versante delle scoperte matematiche e scientifiche. Il dramma ha una sua credibilità e pagine di discreta intensità emotiva grazie al proficuo impegno degli attori, soprattutto Russell Crowe che supera con onore la prova del personaggio "mentalmente disturbato" (e non vinse la statuetta solo perchè aveva vinto l'anno prima con Il gladiatore), mentre Jennifer Connelly, oltre a risultare una gioia per gli occhi degli spettatori di sesso maschile, si cala nei panni della moglie con un misto di sensualità e di vulnerabilità femminile (e porta a casa l'Oscar come non protagonista). La regia di Howard è un pò troppo scolastica, ma ha le qualità giuste per impressionare i membri dell'Academy e riesce a sconfiggere colleghi del calibro di Lynch (per Mulholland Drive) e Altman (per Gosford Park). Il messaggio di speranza sulla lotta per sconfiggere i disturbi mentali è comunque molto gradito, soprattutto da chi conosce nella realtà il calvario di dover convivere con queste immagini o presenze estranee (e qui Howard e lo sceneggiatore Akiva Goldman hanno saputo trovare una maniera molto efficace per rappresentare questi elementi perturbanti). Fra gli apporti tecnici, molto bella la colonna sonora di James Horner che contribuisce all'atmosfera sognante di certe sequenze. voto 7/10

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Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. Brady
    di Brady

    Sostanzialmente concorde. Sottolineerei maggiormente il fatto che alla fine del film si potrebbe pensare che tutta questa 'intelligenza' abbia dato pochi o nessun frutto. I risultati delle sue ricerche sono quasi totalmente annichiliti dalla follia. Forse è storicamente giusto e corretto, ma avrei preferito una maggior rilievo ai progressi matematici avvenuti anche grazie al suo contributo. In ogni caso un ottimo film nel quale è difficile anche per lo spettatore individuare il confini tra normalità, genialità e follia.

    1. Jo82
      di Jo82

      già, follia...io direi malattia.

  3. steno79
    di steno79

    @brady: ti ringrazio, concordo che il film avrebbe dovuto dare più rilievo ai progressi matematici compiuti grazie agli studi di Nash, la sceneggiatura risulta un pò parziale, ma nell'ambito di un film sostanzialmente mainstream, adatto ad un pubblico familiare, non mi sorprende questa scelta, il libro Il genio dei numeri, per quanto un pò prolisso, era più attinente alla vera storia di John Nash, anche negli aspetti meno gradevoli

  4. Jo82
    di Jo82

    Vulnerabilità??...Azzo: quella si chiama forza dell'amore, dell'attaccamento, della maturità e della responsabilità....quello che i maschi per la loro vulnerabilità non ne saranno mai capaci, non tutti sono forti nell'andare avanti nelle tragedie della vita. Ha sorretto un uomo, gli è stato accanto...piu forza di questa, e gran stima nei suoi confronti...magari tutte le donne fossero così ..oggi! Ma mi sa che si sono stancate di essere incomprese e adesso dopo che usato, anche loro, il maschio un calcio e lo mandano a quel paese....the progress!! Sempre piu bestia l'umanità....ma comprendo.
    Non credo siano elementi importanti della storia sapere che era un bisessuale, o che avesse un'altro figlio da un'altra donna...è un film non un documentario nei particolari, anche senzxa poi tanta importanza.
    Credo ti manchino degli elementi essenziali per aggiungere un po piu di emotività a quel discreto.

  5. steno79
    di steno79

    Ringrazio Jo82 per l'interessante commento: al di la delle diversità nella percezione del film, A beautiful mind mi è sembrato un film dall'impostazione registica piuttosto scolastica, e il ritratto di Nash meno ricco di sfumature rispetto al libro della Nasar che ho letto. Sono d'accordo che il personaggio della moglie è fondamentale, e la Connelly è stata brava nell interpretarlo sullo schermo. Sulla presunta bisessualità di Nash, all epoca del film se ne parlò molto, e io credo che resti un aspetto comunque importante della personalità di quest uomo

  6. Utente rimosso (arwen88)
    di Utente rimosso (arwen88)

    Un ottimo film , io L’ Oscar l’avrei dato a Crowe non a lei

    1. steno79
      di steno79

      Ciao Arwen, Russell Crowe avrebbe meritato L'Oscar ma non lo vinse perché era reduce dalla vittoria l'anno prima per Il gladiatore

    2. Utente rimosso (arwen88)
      di Utente rimosso (arwen88)

      Ciao, non so veramente come funziona in questi casi, ma avevo sospettato che fosse stato per questo. Ci sono stati altri casi simili di attori che hanno vinto un Oscar e poi mi avrebbero meritato un altro.

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