Regia di Davide Gentile vedi scheda film
Quando la gente pensa al cinema italiano e si lamenta della monotonia di questo mondo, si riferisce proprio a film come Denti da squalo.
Non è certo un’avventura alla Goonies, ne tantomeno una viaggio alla “urbex”.
E’ invece il classico film italiano, parlato quasi solo in romano, ambientato ovviamente nei bassifondi della Roma peggiore, tra gangster e povertà.
Si certo, lo squalo c’è e pure i suoi denti, ma sono più una metafora che un reale protagonista, di una pellicola che non offre nulla di nuovo e di cui si poteva tranquillamente fare a meno.
E’ un peccato perché Denti da squalo ha buoni attori, che oltretutto offrono una discreta interpretazione come Virginia Raffaele, Edoardo Pesce, Claudio Santamaria e il giovane Stefano Rosci.
Purtroppo sono usati male, per un film che fa il classico compitino all’italiana, tirando fuori i classici cliché del nostro mondo cinematografico.
Attenzione, non sto dicendo che il film sia inguardabile, sto solo dicendo che è una ripetizione di moltissimi altri film, con la sola novità dello squalo… o forse non è poi cosi una novità?
Non riesci a toglierti quella sensazione di “già visto” e quel fastidioso pensiero che vuole insegnarti qualcosa, che vuole essere un film di “formazione”
E’ quasi ridicolo la candidatura ai David di Donatello come “miglior effetti speciali visivi”.
E’ un film da vedere? Per me anche no…
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