Regia di Davide Gentile vedi scheda film
Il tredicenne Walter (Menichelli, incapace) ha da poco perso il padre (Santamaria) e vive con la madre (Raffaele, pura tappezzeria) alla periferia di Roma. La sua estate viene segnata dall'incontro con Carlo (Rosci, più scarso del primo), che - come lui - frequenta la piscina in stato di semiabbandono, abitata da uno squalo, di una villa appartenente a un boss della malavita (Pesce). Per Walter inizia un percorso fatto di cattive compagnie e operazioni illegali che lo porteranno a capire la figura del padre.
Sotto l'egida produttiva di Gabriele Mainetti (qui impegnato anche nell'inutile colonna sonora), Davide Gentile esordisce nel lungometraggio con un insulso racconto di formazione, un buddy movie che oscilla tra tentazioni noir e registro fiabesco. Tutto stravisto, ma qui letto in una chiave così schematica e didascalica che - accompagnata da un ritmo insostenibilmente lento, da uno svolgimento a dir poco improbabile e da attori improponibili - fa del film una delle opere più imbarazzanti del cinema italiano degli anni Venti.
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