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Another End

Regia di Piero Messina vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Another End

di obyone
8 stelle

 

Gael García Bernal, Renate Reinsve

Another End (2024): Gael García Bernal, Renate Reinsve

 

NOTHERE

Non qui. Non adesso. E non in questo modo.

Se le persone care ci lasciano senza preavviso è dura farsene una ragione ed accettare le scelte del destino.

A-NOTHERE-ND

Una nuova occasione. Una nuova e meno dolorosa fine.

Se non abbiamo potuto salutare i nostri cari, se non siamo riusciti a metterci in pari con ciò che andava detto o andava fatto c'è l'opportunità per chiedere perdono, per dire ancora una volta "ti amo" o per esprimere parole mai pronunciate.

THE END

La fine è nota.

Un giorno ancora, un'ora soltanto. Tanto basta per riscrivere quella parola e lasciare andare chi amiamo. Così potremo mettere la giusta distanza dalla morte e pronunciare la parola fine. Definitivamente.

 

Gael García Bernal, Bérénice Bejo

Another End (2024): Gael García Bernal, Bérénice Bejo

 

"Another End" è la memoria di una persona rinchiusa in un hard disk. Un innesto cerebrale temporaneo nel corpo di un donatore. È il corpo surrogato di una vita andata in frantumi come il vetro di una macchina. Ma, "Another End", è anche la chance di riavvolgere il nastro, di congelare la morte e dare il commiato ad una persona rinchiusa in un corpo altrui ed esiliata in un device metallico.

 

Gael García Bernal, Renate Reinsve

Another End (2024): Gael García Bernal, Renate Reinsve

 

Sal (Gael Garcia Bernal) non si dà pace per aver procurato la morte accidentale della compagna. La sorella Abe (Berenice Bejo) non si da pace per lo stato in cui versa il fratello ed allora propone di far rivivere Zoe nel corpo di un'altra donna, secondo le modalità di un programma studiato e messo in piedi dalla compagnia per cui lavora. Ma gli incontri programmati con la prestatrice (Renate Reinsve) terminano senza che Sal abbia il coraggio di fare il proprio dovere e accomiatarsi dall'armata per sempre.

 

Gael García Bernal

Another End (2024): Gael García Bernal

 

Piero Messina torna al cinema, a quasi dieci anni dall'ottimo esordio di "L'attesa", e rimane fedele al passato ripercorrendo l'accidentato percorso segnato dall'elaborazione del lutto.

È praticamente impossibile parlare del suo nuovo film senza concedere anticipazioni indigeste. L'effetto sorpresa è fondamentale per cui è bene evitare riferimenti ad altri film ai quali possa assomigliare "il nuovo inizio" di Piero Messina.

Al bando la trama e le relazioni complesse tra i protagonisti. Parliamo di corpi spogliati e portati via sotto gli occhi di familiari compiacenti per raggiungere un gigantesco obitorio che precipita il ricordo negli abissi di "Coma profondo". No, non è uno spoiler. Tantomeno uno dei titoli innominabili. È semplice fascinazione. Parliamo di uno stanzone pieno di persone avviluppate in un sacco trasparente. Si risvegliano all'unisono e se ne vanno senza proferire parola lasciandoci a bocca aperta. Non è un obitorio. Siamo oramai certi che ci sia dell'altro.

Percorriamo i lunghi tubi pedonali in cui gli uomini e le donne si spostano come criceti in una gabbia fisica ed emotiva che dà vita ad un'anonima città del futuro. Le vite sono insignificanti quanto i palazzi lasciati alle nostre spalle. La solitudine infonde su di esse uno spettro di livida tristezza, un sentimento intriso del colore della notte in cui si muovono corpi che preferirebbero vivere le vite degli altri.

 

Gael García Bernal, Renate Reinsve

Another End (2024): Gael García Bernal, Renate Reinsve

 

Notiamo una scrittura certosina che si mantiene perfettamente sul vago giocando con gli indizi da disseminare con cura lungo il percorso. Alcuni precisi come una tartaruga in letargo o come una donna guardinga che scruta dallo spioncino il proprio ospite; alcuni fuorvianti come l'anomala (forse morbosa) relazione tra fratello e sorella che ci allontana dalla trama. Tutto collima quando alla "fine" azioniamo il rewind e torniamo a quello spioncino.

 

Bérénice Bejo

Another End (2024): Bérénice Bejo

 

Riflettiamo sulle infinite possibilità della scienza che rimangono per ora fuori portata ma che potrebbero essere realtà in un futuro anteriore con tutte le implicazioni etiche del caso. Il prezzo da pagare per una settimana di vita è troppo elevato perché richiederebbe un prestito pericoloso. Un periodo più lungo, allorché i progressi della scienza lo permettessero, sarebbe ancor più sconveniente perché priverebbe qualcun'altro del proprio tempo, unico e irripetibile per quanto doloroso o speso malamente. Fin dove ci si può spingere per ricreare la vita? Faremmo qualsiasi cosa, come dice Abe, per ingannare la morte? Forse. Scambiare i corpi e confondere le sinapsi è una soluzione che lascia perplessi. Truffa e delirio? Oppure gesto di pietà?

Sembra un traffico illegale d'organi questo "Another End" e sembra avvantaggiare il ricchi al danno dei reietti. Nulla di nuovo, insomma.

Mentre il nostro cervello cinguetta come un calcolatore elettronico alla ricerca della corretta risposta in un database infinito di questioni morali ci immergiamo nella purezza delle immagini, nella fotografia bluastra di Fabrizio La Palombara che immortala la fragilità della solitudine umana. Ci lasciamo trasportare dalla immagini evocative di uno scontro, dalle bellissime e misteriose tracce della colonna sonora che permea di divagazioni filosofiche gli scenari della ricostruzione della vita e della distruzione della purezza del ricordo.

 

Bérénice Bejo

Another End (2024): Bérénice Bejo

 

Infine ci accorgiamo che la vera fine giace in un letto finalmente illuminato. Due corpi si svegliano, gli occhi si aprono e forse, chissà, la coscienza viva ha ricevuto in dono, da quella in prestito, quel barlume di speranza che serve per avvertire un amore. Il rigurgito onirico ha acceso una miccia ed ha seminato un chicco nella coscienza.

L'incendio di una foresta non è mai la fine. Dai semi bruciati nasce un nuovo polmone. Due nuove piantine aprono gli occhi in un bagno di luce pronte a crescere e a riempire il vuoto in torno a sé. Forse. Chissà.

 

Charlie Chaplin Cinemas - Arzignano (VI)

 

Gael García Bernal

Another End (2024): Gael García Bernal

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