Giordano Fonte, scrittore napoletano, torna nella città d'origine dopo molti anni di assenza. Sente di non riconoscere più questo luogo che lo inghiotte e lo terrorizza, ma allo stesso tempo lo affascina. Ma Giordano non è solo. Con lui c’è Caracas, uomo che milita nell’estrema destra e che sta per convertirsi all’Islam, alla ricerca di una verità sull’esistenza che non riesce a trovare. Giordano canta l’amore impossibile tra Caracas e Yasmina, attraversando una città dove tutti sperano di di salvarsi senza perdersi.
In una Napoli trasfigurata, Marco D'amore cerca con "Caracas" di ricalcare la traccia antropologica voluta per "Napoli ferrovia" da Ermanno Rea. Ci riesce solo in parte, perché se il film in parte funziona come ritratto d'ambiente, gira spesso a vuoto come tentativo di fare dei suoi personaggi degli esseri umani in cerca di salvazione. Confuso.
Un disastro cinematografico totale. Un'opera confusa, priva di coerenza e senza alcun valore artistico. I personaggi sono piatti e poco sviluppati, la trama è inconsistente
Era partito bene,poi si e' infilato in una confusione inenarrabile dopo l'arrivo di un professore ( Servillo) di ritorno dopo tanto tempo e del degrado totale e confuso di cui si contorna.Bocciato.
Dopo aver lavorato (e sognato) di portare in scena "Napoli Ferrovia", un giorno scopro che c'è un film in lavorazione sul romanzo-testamento di Ermanno Rea. Scopro anche, e ho bussato a molte porte, che D'Amore (inadatto per la parte oggi, soprattutto, ingrassato) lo realizza, non solo come attore. Flop? Assolutamente di più. Del film inutile dire.
Un regista coraggioso, degli interpreti eccezionali, per descrivere un film in bilico tra sogno straniante e realtà, ma che parla anche di amore,mancanze,fratellanza. Penetrabile a più livelli, la storia di Caracas, rappresenta una sfida per lo spettatore che D'Amore porta per mano in un mondo attualissimo ma anche generatore di dubbi.
AL CINEMA
"La forza della vita e dovuta al fatto che non conosciamo nulla del nostro futuro. D'altronde come nutrire un po' di speranza nel nostro futuro, se lo conoscessimo già?" I dubbi spesso alimentano la voglia di cambiare e nascono spesso quando qualcosa dentro ognuno di noi comincia a non quadrare, sia in termini di benessere fisico, come pure intellettuale.
Caracas è un… leggi tutto
Un disastro cinematografico totale. Un'opera confusa, priva di coerenza e senza alcun valore artistico. I personaggi sono piatti e poco sviluppati, la trama è inconsistente e priva di senso, e la regia risulta amatoriale e poco ispirata. Gli attori sembrano spaesati e poco convincenti nei loro ruoli, e la fotografia è scadente. Nel complesso, "Caracas" è uno dei peggiori… leggi tutto
Giordano Fonte, scrittore napoletano, senza un apparente motivo torna nella città d'origine dopo molti anni di assenza. La città che da sempre lo terrorizza ha nei suoi confronti una fascinazione mistica, resa ancora più profonda da Caracas quarantenne militante di estrema destra con cui Giordano stringe una profonda amicizia che lo condurrà nei meandri oscuri della…
Un disastro cinematografico totale. Un'opera confusa, priva di coerenza e senza alcun valore artistico. I personaggi sono piatti e poco sviluppati, la trama è inconsistente e priva di senso, e la regia risulta amatoriale e poco ispirata. Gli attori sembrano spaesati e poco convincenti nei loro ruoli, e la fotografia è scadente. Nel complesso, "Caracas" è uno dei peggiori…
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Commenti (9) vedi tutti
In una Napoli trasfigurata, Marco D'amore cerca con "Caracas" di ricalcare la traccia antropologica voluta per "Napoli ferrovia" da Ermanno Rea. Ci riesce solo in parte, perché se il film in parte funziona come ritratto d'ambiente, gira spesso a vuoto come tentativo di fare dei suoi personaggi degli esseri umani in cerca di salvazione. Confuso.
commento di Peppe ComuneCagatas
commento di Infinity94Un disastro cinematografico totale. Un'opera confusa, priva di coerenza e senza alcun valore artistico. I personaggi sono piatti e poco sviluppati, la trama è inconsistente
leggi la recensione completa di angelopanzacchiPretenzioso, falso d'autore, mancanza di umiltà da parte di D'Amore. L'unico merito è essersi affrancato dal gomorrismo. Film inutile.
commento di michemarUna delusione assoluta. Che tristezza di film.
commento di iacopo73Era partito bene,poi si e' infilato in una confusione inenarrabile dopo l'arrivo di un professore ( Servillo) di ritorno dopo tanto tempo e del degrado totale e confuso di cui si contorna.Bocciato.
commento di ezioDopo aver lavorato (e sognato) di portare in scena "Napoli Ferrovia", un giorno scopro che c'è un film in lavorazione sul romanzo-testamento di Ermanno Rea. Scopro anche, e ho bussato a molte porte, che D'Amore (inadatto per la parte oggi, soprattutto, ingrassato) lo realizza, non solo come attore. Flop? Assolutamente di più. Del film inutile dire.
commento di maurri 63Mezzo italiano, mezzo dialetto, parole masticate: insomma la solita ciofeca all'italiana. Peccato perché all'inizio prometteva bene.
commento di gruvierazUn regista coraggioso, degli interpreti eccezionali, per descrivere un film in bilico tra sogno straniante e realtà, ma che parla anche di amore,mancanze,fratellanza. Penetrabile a più livelli, la storia di Caracas, rappresenta una sfida per lo spettatore che D'Amore porta per mano in un mondo attualissimo ma anche generatore di dubbi.
commento di Accentosvedese