Regia di Howard Hughes vedi scheda film
Western assolutamente atipico e stravagatamente accentrante il nucleo della pan-sessualità ( di stampo soprattutto omoerotica), è una reale declamazione dell'interno stato d'animo e psichico belligerante di Howard Hughes, il quale dirige suddetta pellicola ( del tutto non ben vista dalla censura per l'immagine proliferante dell'abbondante ed estenuante grembo fruttifero della Russell) "krupha", come all'insaputa del resto dei suoi più stretti collaboratori ed assistenti, quasi che si volesse trasferire, instaurare una sorta di universo parallelo metapsicocinematografico, dai risultati ed esiti finali, però, piuttosto contorti e disarmonizzanti.Ecco, credo che la chiave di interpretazione di tale opera dipenda in maniera generale e relativa allo stato appetitivo, e desiderativo, del regista e produttore suddetto: difatti egli, attraverso lo strumento cinematografico, tenta, un pò come il Petrarca con l'allegoria di Laura ( seppur con i dovuti arrangiamenti), di approdare ad un'ultima e definitiva depurazione del suo essere, del suo Io fenomenisticamente vincolato al suo periodo di incubamento infantile, tentando di "ritornare", se così si può dire, al calore generato dal seno della madre e riaggrapparsi, in tutti i sensi, alla figura paterna tramite lo strattonare pedogonatico.Non si specifica la funzione nè dell'"omosessualità nè dell'"eterosessualità"; si tratta di incompletezza.
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