Regia di Howard Hughes vedi scheda film
Curioso western quasi ‘da camera’, delirante come ci si può aspettare da Hughes. Riprende gli archetipi, ma per usarli in modo bizzarro: affida la parte di Pat Garrett al pacioccone Thomas Mitchell, introduce Doc Holliday che c’entra come i cavoli a merenda (non stava con Wyatt Earp?). L’appetitosa Jane Russell alza il tasso di erotismo a livelli insoliti per il genere (peraltro la malizia del titolo italiano non ha riscontro nell’originale), ma poi viene mortificata nel confronto con un cavallo; le pulsioni omosessuali tra personaggi maschili non sono neanche tanto velate. Il risultato lascia disorientati, ma non è del tutto sgradevole.
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Il titolo è degno di un film a luci rosse, e fa presagire scene molto hard, poi si legge l'anno di uscita (1943 sigh!) e il titolo originale "il fuorilegge" e ci si chiede "ma che senso ha un titolo così"? Premesso che non credo di averlo visto, o se è successo, è stato molti anni fa e non lo ricordo, quale tasso di erotismo ci sarà mai in un film del '43, malgrado la debordante Jane Russell?
Infatti più che altro stupisce il titolo italiano: certe operazioni furbesche le facevano soprattutto negli anni '70 (vedi Domicile conjugal, che diventa l'assurdità che sappiamo). Quanto al tasso di erotismo originale: difficile giudicare ora, perché le versioni che circolano sono inesorabilmente tagliate. La scena clou è quella in cui la Russell, per salvare la vita a Billy the Kid febbricitante, lo riscalda appunto col proprio calore corporeo (da cui il titolo); ma non si vede pressoché nulla.
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