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Le beau mec

Regia di Wallace Potts vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Le beau mec

di alan smithee
6 stelle

locandina

Le beau mec (1979): locandina

MYmovies 

Il passato sì può rivivere, riassaporare, spesso rimpiangere, cercando di ripercorrere, attraverso fotogrammi, foto o anche solo con la forza del pensiero che torna su dettagli remoti mai rimossi, momenti esclusivo o peculiari che il tempo non ha disgregato dalla mente.

Ne Le beau mec, un uomo ripercorre la propria giovinezza di ragazzo sensibile ai richiami sessuali, alle avventure clandestine e ai piaceri carnali, tutti rigorosamente di natura omosex, del suo baldo giovane alter ego ventenne, nel periodo che precedette la naja e poi in quello successivo trascorso a Parigi, ove esercitò la professione di gigolò, più per placare i propri incandescenti desideri, che per dare seguito alle proprie necessità economiche solo leggermente meno impellenti.

Il resto è pura pornografia omosessuale, in grado di riprendere il vigore dei corpi nella migliore età dello sviluppo adulto e nel periodo in cui il desiderio ha spesso la meglio sul pudore e sulla reticenza. L'attore Karl Frost, celebre modello ed attore pure di fotoromanzi erotici anni '70, interpreta il voglioso protagonista, letteralmente ripercorso in ogni suo dettaglio da una regia connivente e compiaciuta che riesce in modo eccellente a metterne in evidenza perfezioni di fattezze e eccitazione tutt'altro che simulata.

Ci troviamo dinanzi ad un vero e proprio prodotto pornografico, in cui il regista, Wallace Potts, già amante del celebre ballerino Nureyev, da sfogo alle proprie voglie voyeuristiche trasformare nella materializzazione di ricordi indelebili ed ancora attanaglianti.

La fotografia accurata e smagliante, a cura dello stimato fotografo Néstor Almendros, avvolge corpi immersi nudi entro una natura primordiale che aiuta a rendere tutto consono e compatibile.

Il film è anche celebre, con un'aurea quasi da leggenda, per esser stato ritenuto perso per sempre, salvo poi riaffiorare in una copia in capo ad un collezionista, e per questo riportato alla luce e restaurato.

La vicenda riconduce presto le situazioni ad una pura operazione di natura pornografica, ma autori e situazioni in qualche modo occasionalmente favorevoli hanno permesso al film, più di ogni altra caratteristica intrinseca eventualmente presente, di restare alla storia, distinguendosi nettamente da una molteplicità di prodotto simili, per nulla troppo differenti a livello qualitativo, ma non così tanto baciati dall'aura di mistero e divismo che hanno seguito nel tempo questo film.

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