Regia di Peter Newton (Aristide Massaccesi) vedi scheda film
L’accoppiata D’Amato / George Eastman (al secolo Luigi Montefiori) dopo il sanguinolento "Antropophagous" ritorna a sfornare un horror dalla forte componente splatter (viscere in primissimo piano, teste trapassate, decapitazioni, donne bruciate vive) e lo fa guardando oltreoceano.
La pellicola, datata 1981, è peraltro conosciuta all’estero con il titolo di " Antropophagous 2" e "Absurd". A scanso di equivoci, premetto subito che, a parte un indiretto riferimento iniziale alla pellicola citata (il folle assassino viene dalla Grecia), niente lega questa opera alla precedente e pertanto si tratta di tutto tranne che di un sequel.
Non sono riuscito a risalire a chi si nasconda dietro al nome di John Cart (sceneggiatura), propenderei per Luigi Montefiori, fatto sta che lo script è una chiara riproposizione di "Halloween" di John Carpenter, con Joe D’Amato che si diverte ad autocitarsi (l’inseguimento iniziale rimanda a "La morte ha sorriso all’assassino"; poi abbiamo la citazione già ricordata ad "Antropophagous"; e persino una, se non vado errato, a "Porno Holocaust" con un bimbo di circa 6 anni che guarda la pellicola in presenza di babysitter!?) e a regalare qualche strizzatina d’occhio anche a Fulci (le scene con il killer che infila trapani nelle teste delle vittime ricordano molto "Paura nella città dei morti viventi").
Tecnicamente si tratta, insieme a "La morte ha sorriso all’assassino" di una delle pellicole più riuscite del regista romano, il quale appare in palla alla regia. Certo l’originalità non passa da questa pellicola, tuttavia la regia dinamica e un ottimo make up riescono a rendere godibile la visione. Anche le interpretazioni sono superiori alla media dei film di D’Amato. A parte Montefiori (che non recita una battuta), troviamo il veterano Purdom e un manipolo di comprimari che però non sfigurano.
Appropriata la colonna sonora di Carlo Maria Cordio, bene la fotografia.
Per gli amanti dello splatter e delle scene forti segnalo due scene: la prima è quella dove Eastman infila una donna dentro un forno e la tiene bloccata all’interno, mentre la testa si deforma per effetto del calore; la seconda è quella che segue alla scoperta del cadavere della babysitter a opera dell’infermiera (forse la sequenza che crea più tensione in tutto il film).
Nel complesso un’opera con una sceneggiatura essenziale (originale e pregevole la volontà di giustificare il motivo per cui l’assassino tende a non morire mai) e più curata del solito che raggiunge la piena sufficienza. Voto: 6+
Seguirei meno il soggetto di "Halloween", in modo da essere più originali possibili.
Per quanto concerne la regia, è uno dei migliori film di D'Amato.
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