Regia di David Lynch vedi scheda film
"Perdersi è meraviglioso......"
E' il titolo di un libro che raccoglie una serie d'interviste fatte a David Lynch nel corso di trent'anni,ma puo' essere anche una definizione concettuale del modo di vivere il cinema e sopratutto la vita di un artista geniale.
Con "Mulholland Drive" Lynch si prende il gusto di beffare lo spettatore,di giocare con una perversa "scatola" d'inganno,sogno,ricordo e illusione.
Le prime inquadrature donano un aura inquietante,d'un reale quasi "ordinario",d'un legame "casuale" e misterioso,dotato d'un fatalismo ineluttabile.
Rita o Camilla,Betty o Diane sono le due donne che compongono un quadro massimalista di forza inconscia,sovrapponendosi l'una sull'altra. Oca giuliva ma anche aggressiva Betty, confusa e spaesata oppure fatalona seducente Rita.
Sono due facce d'un inconscio che accoglie segreti e misteri d'una Hollywood rapace e illusoria di cui Lynch con maestria sembra beffarsi,non si puo' dare una definizione a tale opera,ne tantomeno catalogarla secondo un canone.Lynch gioca con la materia cinema,la plasma secndo una non-regola in cui danzano noir,giallo,surreale e trama da telenovela di serie B.
Facendo cosi' gioca con l'inconscio collettivo di marchia "junghiana", esprimendone i sogni,deliri e paure di un universo al femminile.
E' un gioco da "scatola cinese" intenso e affascinante come un quadro in movimento,denso d'una regia "pittorica" che non si sforza nell'elucubrazione intellettuale,lasciandosi trascinare dall'istinto talentuoso.
Guardare per credere,"Mullholand Drive" è un indistinta e rara opera dalla forza primordiale,dove non comandano le leggi razionali,concentrando il tutto su una realta' ambigua e parallela a un mondo irrazionale.
Lynch conosce alla grande i meccanismi dell'inconscio,recentemente intervistato da Fabio Fazio a "Che tempo che fa" ha ribadito un assoluta dedizione a quella "meditazione trascendentale" che sblocca l'individuo dall'emozione negativa,dando cosi' sfogo ad una creativita' primordiale.
Le immagini e la storia di "Mulholland Drive" parlano chiaro,quasi come un palinsesto mentale libero da costrizioni o imposizioni, come la regia di un bimbo monello che fa i dispetti allo spettatore.Un pregio consolidato nell'enorme impatto artistico del film,completato da un cast femminile magnifico,con la splendida Naomi Watts e l'oggetto del desiderio Laura Harring.Sono loro le figure d'un quadro ellittico in pieno movimento,straordinario nella forma ingannevole,"convenzionale" nella prima ora e mezza destabilizzante negli ultimi tre quarti d'ora.
Lynch ci trasporta in una sorta d'incubatrice mentale senza freni inibitori,che gioca con fantasie infantili e adulte,unendo mistero,sesso saffico,terrore e "stregoneria" contrapposte ad una pericolosa quanto ambigua (ir)realta'......
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