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Mulholland Drive

Regia di David Lynch vedi scheda film

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Badu D Shinya Lynch

Badu D Shinya Lynch

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La recensione su Mulholland Drive

di Badu D Shinya Lynch
10 stelle

 

No hay banda. È tutto registrato. È tutto un nastro. È solo un'illusione.

 

"Una delle cose più belle degli esseri umani è avere l'intuizione: la usiamo tutti i giorni nella vita ma - nel cinema - questo affidamento non riceve più alcun affidamento. Il pubblico sa le cose, le capisce. Non servo certo io a spiegarle. La spiegazione dei miei film è lì davanti agli occhi di tutti. La spiegazione di chiunque lo veda non sarà, forse, simile alla mia, ma non importa. Il cinema serve a portarti in altri mondi. Amo tutti i film che mi fanno sognare e che mi portano ad esplorare altri universi. Adoro le astrazioni e il cinema può fornire delle astrazioni. Mi piace la struttura e così mi piacciono le astrazioni all'interno di una storia solida. La storia e la maniera in cui viene raccontata. Mi creda, questa cosa, il cinema è una cosa meravigliosa..."

- David Lynch -

 

Post-visione, senza respirare:

 

Perso, svuotato. Non esiste emozione più grande, non esiste nulla di simile. Lacrime pesanti, inspiegabili lacerazioni nell'anima ; scosso il subconscio, preso a pugni, stimolato. L'incubo, il sogno ad occhi aperti - spalancati. Immersione totale, solo andata, indietro non si ritorna. Cambiare pelle, ossa, ogni cosa ; non essere più gli stessi, vivere in un altro mo(n)do. Vivere? Forse no. Rimanere sospesi, ad un passo dalla morte, faccia a faccia con la frantumazione del sogno, nel sogno. Vagare nei desideri più passionali, perdersi in essi, sperare e illudersi. Credere nell'amore, reinventarlo, abbracciarlo. Proiettare l'impossibile, l'irrealizzabile. Sublime miraggio. Storditi per sempre da questa visione unica, irripetibile catarsi onirica. Realtà assassina, che ci allontani dalla vita, dalla Terra ; obbligati a sprofondare all'interno di un incantevole inganno ; costruire inconsciamente un universo più ospitale, delizioso. Una nuova galassia, straordinaria e accogliente, in cui tutto è possibile, nella quale i desideri si realizzano. Si parte dal pensiero, un inverosimile auspicare al successo; stella di Hollywood che sorride tra mille volti sconosciuti che danzano: è solo lei che brilla, vincente [di un concorso di ballo?] in mezzo agli altri, abbracciata dalla sete di realizzazione personale, spinta dalla voracità impulsiva, dalla troppa ambizione. Si pretende troppo. L'istintività primitiva, vecchia, decrepita. Anziani mostruosi, rassicuranti come un falso appoggio morale [genitori che nella realtà soffocano le speranze e i desideri dei propri figli?]. I discepoli della morte, immortali fantasmi di carne fatiscente. Manifestazioni dell'insuccesso totale, presagio di un ruolo nefasto. L'inquietante falsità dell'utopia perfetta: soldi, successo, amore. Il cuscino, il sonno servirà a materializzare quelle iniziali immagini sfocate, ad alimentare la chimera, le fantasticherie [http://www.youtube.com/watch?v=Jl7Ji5aMcQg]. Il sogno. Inizio. Fine. Tutto diventa tangibile - L'amore, il cinema -, ogni cosa diventa "perfetta", meccanica, artificiosa. Qualcosa non quadra. Richiami dall'esterno. Scossoni che turbano il sonno, avvertimenti inconsci, si trema. Ma la voce dell'illusione è ipnotica, piacevole. Armonie celestiali. Llorando. L'importante è emozionarsi, anche se è tutto registrato [http://www.youtube.com/watch?v=LME2CK0lXG8]. Forse è arrivata l'ora di svegliarsi. Donde esta? La scatola, la chiave, Betty - attraversare il confine, dall'altra parte. Tuffarsi. Ecco il dolore, il mondo, gli esseri umani di sempre. Cos'è successo? I particolari si incastrano tra di loro, il quadro onirico acquisisce colore, il reale emerge. Simboli(smi): il rosa, il ragazzo della piscina, il cowboy, il luogo dell'incidente, gli scambi d'identità, le parole ambigue, gli sguardi, le sentenze - è lei la ragazza. I pezzi si uniscono, l'oscuro puzzle prende forma, tutto sta bruciando. Destabilizzare completamente. La morte è sempre dietro l'angolo [la cattiva coscienza?], pronta a rilasciare dalla blue box i sensi di colpa - diventati tali per via del troppo ambire, della malvagità che spinge a fare di tutto pur di raggiungere il proprio obiettivo - che inizialmente hanno veicolato la protagonista verso il tentativo di realizzazione del proprio sogno. La chiave, come garantito, è sul tavolo. Qualcuno bussa alla porta, la polizia? Paura, disperazione, incapacità di pensare. Urla interminabili. Orrore primigenio. Ecco, i sensi di colpa che allontanano dalla ragione, portando l'essere umano verso il rimpianto, verso l'impossibilità concreta di modificare il passato. L'abisso. Persi, per sempre. Fumo. Vapore coscienziale. Onirico, reale. Gli utlimi ricordi scorrono sullo schermo, implosi. Rimane solo qualche immagine sfocata. Reiterazioni castranti. L'emozione divora tutto, si fa padrona del vuoto, di noi. Rimane la morte, informe, che ci osserva. Eterna. Non c'è altro da dire. Il silenzio piomba dappertutto. Devastati, non siamo più gli stessi. Tremiamo. Dove siamo? Cos'è successo? Non si ha più la certezza di essere vivi. Tutto ciò è reale? Mi sento diverso. Le lacrime non si fermano. Cosa mi ha fatto Mulholland Drive? E' diventato parte integrante delle mie cellule. Mi ha disintegrato l'anima. Sconvolto, distrutto. Mi manca il fiato. Non c'è più ossigeno su questo pianeta. Voglio nuotare ancora una volta all'interno dell'inspiegabile, oceano trasversale, blu, infinito. Sentirmi mancare, lontano da tutto e tutti. Ho visto l'indescrivibile, finalmente. Ho perso ogni cosa e ho trovato tutto. Il cielo ha cambiato colore. Perché mi sento così sbilanciato? Sento spasmi interiori che non cessano. Sento la febbre che sale. Ho paura di chiudere gli occhi e capire di essere ancora là dentro. Dove inizia il sogno? Dove finisce la realtà? Sono io. Sono ancora nel film. Dentro quella scatola blu, per sempre. Non ho la chiave, non mi serve, non mi interessa. Mi lascio perforare da questo incatalogabile flusso sensoriale. Scarnificato dalla potenza indicibile delle immagini, dei suoni. Ho toccato l'Oltre, aspettavo questo momento da sempre. La trascendenza è davanti a me, mi fissa, mi terrorizza, non mi stacca gli occhi di dosso. E' diversa, è un demone, è spettrale. Si avvicina, sento la mia ansia che aumenta, sento il suo respiro affannato - mi lascio annichilire, stravolgere. Brucio per poi rinascere. Lasciatemi fluttuare tra queste inclassificabili sensazioni. Morirei felice, ora. Ho visto tutto, ho visto il massimo, ho visto il cinema, ho visto me stesso e la mia concezione del mondo, della vita, del sogno, dell'amore, della morte. Vedere e sentire, per la prima volta, finalmente. Non riesco più a scrivere, mi tremano le mani ; mi sta svanendo la voce. Mi sto sgretolando in tantissimi pezzi : metà di questi frammenti sono nel sogno, l'altra metà sul mio letto - due universi separati che respirano allo stesso modo, legati dalla stessa tempesta. Non riesco a ritrovare tutti i pezzi, non riesco più a riunirli, non riuscirò più a ricompormi, mai più. Scisso per sempre. Perdersi, perdersi è cosa celeste. Sono stravolto, disperato, estasiato. Piango silenziosamente, e dentro di me dico "Grazie, David Lynch".

 

 

Post-visione, respirando:

 

La trama: Una misteriosa ragazza mora, minacciata all'interno di una limousine da degli strani tizi, di sicuro poco rassicuranti, ha un incidente, forse uno scherzo del destino? Lei, che successivamente dichiarerà di chiamarsi Rita, fugge e trova riparo presso una casa. Betty, un'affabile ragazza bionda, aspirante attrice, approda ad Hollywood e si dirige verso la casa della zia che la ospiterà per tutta la sua permanenza; questo appartamento è lo stesso nel quale si è rifugiata la ragazza mora. Vi state chiedendo che c'è di strano in una trama apparentemente così semplice? Ve lo dice chi scrive: il regista è David Lynch, probabilmente con il suo miglior film. Mulholland Drive è l'Alice Nel Paese Delle Meraviglie dei giorni nostri, in cui Alice è cresciuta e desidera amore e successo. La realtà, però, è amara; regna l'impossibilità della concretezza, l'insoddisfazione perenne. Però, c'è sempre quel "Paese Delle Meraviglie" nel quale tutti possiamo stare bene, possiamo evadere da ciò che rinchiude e soffoca le nostre speranze. Ecco allora che la nostra Alice (Betty) si tuffa nella tana cubica di un blu coniglio sconosciuto e deforme, e così ha inizio la più profonda ed emozionante avventura sensoriale dal 2000 ad oggi. Mulholland Drive è una storia d'amore nel mondo dei sogni, oppure, è una storia di disperazione nel mondo degli incubi.. Dipende con che stato d'animo deciderete di attraversare lo specchio filmico che Lynch ci pone. Preparatevi ad un'esperienza totalizzante; M.D. è un orgasmo sconosciuto, vissuto al contrario per ciò che concerne il nostro cuore, vissuto normalmente per ciò che riguarda la nostra mente. Ebbene si, questo film è l'altra metà del nostro subconscio eternamente incompleto, è cibo e sesso per i nostri sensi addormentati. E' una pellicola, più che da guardare, da vivere e assorbire. Il sogno si mescola con la realtà, la superficie si fonde meravigliosamente con il sottosuolo, così da diventare un unico e grande spazio astratto in cui lo spettatore si troverà meravigliosamente a disagio, calpesterà le sue paure primordiali per poi abbracciarle, chiudere gli occhi e infine dire, una volta per tutte: Silencio.

 

 

Post-visione, il giorno dopo:

 

Mulholland Drive è tutto. Ogni cosa. Ora il cinema è cambiato, ha trovato la sua (non)forma definitiva. La visione è differente, meravigliosa. Insaziabile è la voglia di rivederlo - oggi, domani, tra un mese, tra un anno, per sempre. L'opera di Lynch fa sì che la Visione spettatoriale ritorni vergine, allo sguardo incontaminato, impreparato. In questa pellicola ci si allontana dalla narrazione lineare, dalla coerenza della storia; il Cinema si abbandona all'indicibile, si tinge di Magia allontanandosi dalla concezione vincolante che concerne il Realismo. Il regista da forma e densità al sogno: crea un nuovo mondo, e il pubblico può (finalmente!) guardare, vedere lo spazio onirico. Questo autentico universo - in questo caso di Diane - diventa tangibile, palpabile e ci si può sprofondare all'interno. Spettatori di un'altra dimensione.

Una pellicola unica, irripetibile; un'opera perfetta, completa, stratificata, eterea ; è una pellicola che crea dipendenza, subliminale, misteriosa e accattivante. Indispensabile e indefinibilmente terapeutica. Mulholland Drive vive, cresce dentro lo spettatore, è pulsante. Non si può fare a meno di questo lungometraggio : si ha la necessità psicofisica di volare e precipitare. Risorgere e crollare, in eterno. La sceneggiatura è brillante, paradossale, intelligente. La regia è la più solida di David Lynch: compatta, precisa e vertiginosa. I Cahiers du cinéma lo hanno prima eletto miglior film del 2001, poi miglior film della decade 2000-2010. Mulholland Drive è il Cinema, un capolavoro atemporale e incommensurabile.

 

-

 

"Non si è obbligati a comprendere per amare. Ciò che occorre è sognare."

 

 

Dettagli. Particolari apparentemente privi di senso, che danno un significato ai veri elementi presenti nella prima parte del film. Collegamenti tra sogno e realtà:

 

- Il colore rosa. Il rosa del nome di un posto che si chiama "Pink's", dello smalto di Diane, della sua maglia, della vernice che imbratta i gioielli e che sporca, come a volerlo "segnare", la giacca di Adam, finisce, nella seconda parte del film, sulle unghie di Camilla, la metà irraggiungibile di Diane, il quale non era presente nella parte relativa al sogno.

- Il ragazzo della piscina. L'uomo della piscina, nel sogno, era l'amante della moglie di Adam, proiezione onirica relativa alla frase che quest'ultimo ha pronunciato nella realtà, durante una cena, in un momento in cui era vicino a Camilla: "e così a me hanno dato la piscina, e a lei il ragazzo della piscina" - è come se nel sogno, Diane/Betty si sia presa la propria rivincita creando una versione alternativa di Adam, uomo debole, tradito e fallito, per il semplice fatto che lui è il vero compagno/futuro marito di Camilla, colui che gliel'ha "portata via".

- Il cowboy. Questo losco individuo rappresenta la legge ma è anche maestro morale [il Super Io?], paradossalmente "usato" da Diane come elemento di forza decisionale su Adam.

L'incidente. Il luogo dell'incidente iniziale, nella fase onirica, corrisponde al posto della frattura psicologica, l'inizio dello disfacimento - nonché disillusione - amoroso nella realtà, in cui Diane apprenderà poco dopo che Camilla è interessata ad Adam e i due intendono sposarsi, motivo scatenante per cui nel sogno ciò è vissuto da lei come l'incidente nel quale, però, avrà inizia la propria rivalsa sentimentale. C'è poi da aggiungere che, a differenza di ciò che credono in tanti, il "sentire segreto"  nella vita reale che percorrono le due ragazze per arrivare alla villa di Adam, non è la stessa scorciatoia/strada che attraversa "Rita" dopo l'incidente. Qua cè una impercittebile ma importante differenza: il sentiero segreto per casa di Adam è verso l'alto; la strada percorsa da Rita dopo l'incidente, invece, è verso il basso. Come a dire: nella realtà la donna desiderata va verso l'alto, quasi una sorta di figura divinia, mon semplice da raggiungere, esimbolicamente inarrivabile; nel sogno, invece, vuole raggiungerti ovunque tu sia, anche verso il basso, perché questo vorrebbe Diane inconsciamente, nella dimensione onirica.

- Gli scambi d'identità. Nella seconda parte del film, alla tavola calda Winkie's, Diane incontrerà una cameriera di nome "Betty", ecco perché, nella sogno, la protagonista del film sarà identificata come "Betty"; a sua volta, nella fase onirica della pellicola, la cameriera avrà appeso sul proprio petto un cartellino che riporta il nome di "Diane". Camilla, invece, si chiamerà Rita, nome che la donna ha "rubato" da un manifesto in cui è stampato il nome di Rita Hayworth; la ragazza [l'attrice Melissa George] che è destinata ad avere la parte nel film di Adam e che viene appunto segnalata al regista, sarà identificata come Camilla, per il fatto che nella realtà avverrà un contatto fisico - un bacio - con la vera Camilla, davanti agli occhi rabbiosi di Diane; nel sogno, il personaggio interpretato da Melissa George, non sembra avere grandi qualità recitative, pare non possedere un grande talento: che sia anche questa una piccola vendetta da parte della protagonista che, inoltre, pare vincolare Adam a questa scelta, quasi come rinnegarlo, "incatenarlo" a questa Camilla e "allontanarlo" da quella reale interpretata da Laura Harring.

- Le chiavi. Quando la ragazza mora, "Rita", fuggirà dall'incidente e si intrufolerà nella casa, lo spettatore potrà notare un mazzo di chiavi sul tavolo, poco dopo che una figura femminile uscirà dalla casa. Le chiavi sono un elemento importantissimo per sapere se Camilla è stata assassinata. Anche durante la conoscenza tra Diane e Coco, quest'ultima andrà a "prendere delle chiavi". Inutile dire che rappresentano  un macigno per la coscienza (di Diane), il costante pentimento di essa.

- La morte. Figura inquietante e malefica che sta dietro l'angolo. La coscienza malvagia. Lurida manifestazione dell'orrore relativo alla vicenda.

- Il nano. Rappresenta l'onnipresenza hollywoodiana. Il potere, l'Occhio di Hollywood.

- Louise, l'amica di Coco. Ricollegabile alla Morte dietro l'angolo, di conseguenza potrebbe raffigurare, appunto, la cattiva coscienza: "Qualcuno qui è nei guai: succederà qualcosa di terribile".

- Il cadavere sul letto. Nella casa di Diane, nel sogno, viene ritrovato un cadavere sul letto. Presagio della morte, del suicidio della protagonista.

- Scena erotica nella prima parte. Betty dichiara: "E’ più comodo del divano"; la seconda scena lesbo, che avviene nella realtà, si svolge sul divano.

- Killer maldestro. Diane, nel sogno, vede il killer come un furfante da quattro soldi, disattento, incapace. Potrebbe rappresentare la manifestazione del timore che l'assassino da lei assoldato sia altrettando imbranato e superficiale pure nella realtà. O, probabilmente, piuttosto che una paura della protagonista, potrebbe essere una recondita speranza, ossia che il killer mandi tutto all'aria, così da non uccidere Camilla.

Telefoni che squillano. Nella sequenza, poco dopo l'inizio, in cui avvengono alcune telefonate, viene pronunciata la frase “la ragazza non è stata ritrovata": Che sia intesa per il mancato ritrovamento del cadavere di Camilla dopo l'omicidio da parte del killer sotto richiesta della protagonista, oppure per il fatto che Diane nella vita reale ha cambiato appartamento? E se fosse, più drasticamente, un presagio del futuro suicidio di quest'ultima? Bisogna sottolineare che nella seconda parte del film, Diane non risponde alla chiamata di Camilla e parte in automatico la voce registrata della protagonista "Ciao sono io, lasciate un messaggio”: quindi, magari, la frase iniziale "la ragazza non è stata ritrovata" si riferisce semplicemente a quest'episodio.

L'affabilità di Coco. Durante il primo incontro tra "Betty" e Coco, quest'ultima fa un breve discorso emblematico: “In questo posto vanno tutti d’accordo con me altrimenti non sarebbero qui…se ti va posso presentarti qualcuno”. Ecco che la "padrona di casa" si dimostra fin da subito una persona affidabile, premurosa e materna nei confronti di "Betty", questo perché nella seconda parte del film, nel corso della cena, la mamma di Adam da un paio di colpi affettuosi e confortanti sulla mano di Diane; questa breve sequenza è ripresa in primo piano. Inoltre quando dice "se ti va posso presentarti qualcuno" è ricollegabile ai vari contatti/conoscenti/amici di Coco, palesati durante la cena.

Rimozione. "Rita", frugando all'interno della sua borsa, trova dei soldi e una chiave blu, ma non riesce a ricordare come siano finiti là dentro. Questa è la fase in cui nel sogno avviene un'azione rimovente.

Winkie's. Durante la prima parte del film, "Betty" controlla il giornale ma non trova la notizia relativa all'incidente. Proiezione di un'incertezza: il killer avrà già assassinato Camilla? C'è anche un'altra ipotesi: potrebbe essere l'ennesimo esempio di rimozione coscienziale. Nella fase onirica, un uomo ha una visione spaventosa, un sogno premonitore: la "morte" che rappresenta, come è già stato detto, la coscienza negativa della protagonista. Questa proiezione onirica avviene perché, nella realtà, l'uomo che ha avuto quest'incubo, è incontrato da Diane proprio nel momento in cui lei sta assoldando il killer, quindi è un ulteriore presagio nefasto dell'omicidio nei confronti di Camilla, che in questo caso è già avvenuto.

Il provino. La prova attoriale di "Betty" risulta pressoché perfetta, stellare. Questo episodio sostituisce l'insoddisfazione lavorativa di Diane nella vita reale.

I poliziotti. Quando Betty e Rita vanno alla ricerca di "Diane" dirigendosi verso la sua abitazione, intravedono un paio di uomini ambigui, che sembrano "malvagi", all'interno di auto. Questo avvenimento rappresenterebbe la paura della Diane reale dei poliziotti che, probabilmente, avendo scoperto il suo perfido piano, a quest'ora la staranno cercando. Inoltre una donna sembra recarsi dentro la macchina di questi strani individui, che possiedono pistole e valige: che sia la paura di Diane di una sua possibile cattura e relativo arresto? C'è da aggiungere anche che, nella vita reale, la sua vicina le dice "Quei due detective sono passati di nuovo a cercarti”: ecco (ulteriormente) spiegata la paura di "Betty" per ciò che concerne i due uomini in auto.

Club Silencio. E' il momento fulminante in cui lo spettatore percepisce che probabilmente si tratta di un sogno, di un'illusione. Diane rischia di svegliarsi, "Betty" trema e piange; presagisce probabilmente che non potra più rivedere la sua adorata Camilla per via dell'omicidio da lei programmato.

Altri personaggi. Durante la cena, nella realtà, alla destra di Diane c'è un personaggio che era già apparso, e fatto fuori, nell'episodio del killer incapace. Un'altra losca figura appare durante la cena, con un'espressione e sguardo inquietanti - ciò giustifica il personaggio cupo della prima parte -, che nella fase onirica si chiamava Luigi Castigliane e presentava la foto dell'attrice che Adam avrebbe dovuto scegliere.

Anziani. Potrebbero rappresentare una sorta di "mancanza affettiva" nella vita (vera) della protagonista, la quale nel sogno trasforma essi come vorrebbe che fossero nella realtà: persone premurose, gentili, che accompagnano Diane in tutte le varie tappe della sua esistenza, [ad esempio l'incipit relativo al ballo] e che credono in tutte le sue capacità - quindi potrebbero essere visti come i "genitori" della protagonista. Un'altra ipotesi è che siano la proiezione del senso di colpa di Diane: all'inizio, nella fase onirica, sono la speranza, l'ambizione, il desiderio di un futuro radioso [il perenne sorriso degli anziani è emblematico]; nella vita vera, questa speranza - l'amore, il successo - è andata in frantumi, di conseguenza Diane decide di mettere fuori gioco Camilla, vista l'impossibilità di una storia sentimentale tra le due ragazze, ed ecco che allora si manifestano gli anziani, il rimorso, il senso di colpa - tutte le speranze e i buoni propositi del sogno si sono disintegrati; ciò che inizialmente brillava, ora è dannatamente oscuro.

E' lei la ragazza. Nel sogno, ad Adam, viene imposta la scelta dell'attrice che farà parte del suo fuo film, il nome di quest'ultima è "Camilla Rodhes", ovvero la compagna del regista nella vita reale. La frase "E' lei la ragazza" viene utilizzata, nella fase onirica, da Luigi Castiglianein per il fatto che, nella realtà, Diane durante l'incontro con il killer, gli mostra la foto di colei che lui deve fare fuori - Camilla - e quest'ultimo pronuncia la medesima frase "E' lei la ragazza".

 

-

 

"Avrei voluto fare lo psichiatra."

 

 

(Psico)Analizzando il film:

 

La visione freudiana della personalità è importante per tentare di analizzare Mulholland Drive. Secondo lo psicanalista austriaco, le componenti dell'inconscio e della coscienza sono tre, di conseguenza si potrebbe dire che la personalità è articolata in tre parti: l'Es, l'Io e il Super Io. L'Es è il subconscio primitivo, istintivo, derivante dalla natura umana e mosso, spinto dagli impulsi sessuali. L'Io è una sorta di coscienza mediatrice che rappresenta la ricerca di un compromesso tra i due stadi estremi che sono il Super Io e l'Es; sostanzialmente raffigura la componente cosciente, affiorata, e combacia con la percezione consapevole di sé stessi e del mondo, benché distillata da un insieme di difese inconsce adottate dal Super Io. Quest'ultimo è la regola, la residenza delle convenzioni sociali, la censura morale; rappresenta l'insieme delle proibizioni imposte all'individuo dalla "società", facendo sì che esso non possa raggiungere ciò che l'Es vorrebbe; è quindi l'opposizione al tentativo delle parti inconscie di diventare coscienti. Il compito del Super Io è, però, indebolito durante la fase del sogno: l'azione di censura è allentata, cosicché le parti rimosse possano tornare a galla. C'è da specificare che, questi ricordi che salgono in superfice e tornano alla memoria, verranno comunque mascherati, camuffati affinché si possano sfoltire il più possibile gli eventuali e probabili effetti dannosi.

Partendo da questa spiegazione, la prima parte di Mulholland Drive è un sogno di Diane Selwyn, in cui vede sé stessa come Betty Elms: una ragazza equlibrata ed ambiziosa che cerca fortuna ad Hollywood e sogna di divenire una star del Cinema; tutto ciò al fine di eliminare il trascorso triste e burrascoso di Diane, rimpiazzandolo così con un "fittizio presente", luminoso e soddisfacente, pieno di speranza e di amore, affinché possa vivere nell'illusione di una sua totale realizzazione esistenziale/lavorativa/sentimentale e cancellare tutti i desideri infranti, distrutti che riguardano la realtà. Questo dislocamento d'identità è una funzione tipica del Super Io per dissimulare l'Es - ovvero l'inconscio in tutto il suo potenziale de­leterio ed esplosivo - all'Io.

La seconda e ultima parte del film comincia con il risveglio di Diane Selwyn e la sua devastante consapevolezza dell'amara realtà che la circonda, in cui tutte le sue speranze sono andate distrutte, e non rimane altro che sprofondare nella logorante disillusione vitale. Successivamente verrà mostrato allo spettatore quale sia il passato della protagonista prima dell'inizio del sogno, di conseguenza le cause e le delusioni che hanno distrutto i sogni e le speranze di Diane. L'unica verità rimasta è che Il sogno non può sostituire il passato, allora la protagonista deciderà di far fuori Camilla, ma inevitabilmente i sensi di colpa la spingeranno al suicidio - probabilmente il più emozionante, pietrificante ed inquietante di tutta la storia del Cinema.

 

-

 

“Non credo si debba rovinare quella cosa meravigliosa che è il mistero. Se ci si trovasse in una stanza, con la porta aperta e con le scale che scendono, e si spegnesse di colpo la luce, si avrebbe la forte tentazione di precipitarsi giù per quelle scale. Se si ha una visione parziale d'impatto è più forte che non di fronte a un quadro completo della situazione. L'intero può avere una logica, ma il frammento, tolto dal suo contesto, assume un eccezionale valore di astrazione. Ma allora dovremmo illuminare l’intero universo, non solo la stanza e le scale, perciò sono convinto che il mistero resti, contro ogni logica apparente”

 

 

Depistare lo spettatore.

 

Il regista americano ha fornito, nel libretto allegato al DVD inglese ed americano, 10 indizi che dovrebbero favorire la comprensione del film. Ecco l'elenco completo:

 

1. Prestate particolare attenzione all'inizio del film: almeno due indizi sono rivelati prima dei titoli di testa.

2. Fate attenzione alle apparizioni della lampada rossa.

3. Riuscite a sentire il titolo del film per cui Adam Kesher sta cercando l'attrice principale? È menzionato di nuovo?

4. Un incidente è un avvenimento terribile... notate il luogo dell'incidente

5. Chi dà una chiave? E perché?

6. Notate il vestito, il posacenere e la tazza.

7. Cosa si sente e accade al club Silencio?

8. Solo il talento ha aiutato Camilla?

9. Notate le circostanze in cui si vede l'uomo dietro il Winkies.

10. Dov'è la zia Ruth?

 

Fuorviante. Tutto ciò sembrerebbe ideato apposta per far piombare maggiormente nel caos il pubblico. Suggerimenti creati appositamente per far deragliare in modo definitivo l'inutile razionalità spettatoriale.

 

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"Io sto con le idee e le seguo. Per me, il mio lavoro è quello di stare con le idee e vedere dove mi portano. E' molto importante come una persona entra in un mondo. Il mio è una cinema basato sui sensi e - dunque - sull'intuizione. Quest'ultima è uno stato dell'anima, una sorta di stato di illuminazione che si raggiunge quando emozioni e intelletto viaggiano insieme. E' una vera sinergia in cui la fusione di entrambi gli elementi supera complessivamente l'intensità delle singole parti. Tutti noi la possediamo, ma poiché siamo ossessionati dalla razionalità non la usiamo così spesso come dovremmo e non ci fidiamo sufficientemente della nostra intuizione. Soprattutto al cinema. In realtà non sappiamo molto di più di quanto permettiamo a noi stessi di dire. Personalmente so di essere molto bravo ad usare la mia intuizione. Una qualità che ho sviluppato attraverso la meditazione. Non amo spiegare il mio cinema e credo che nessun film abbia bisogno di spiegazioni. Sarebbe terribile. Tutto riguarda l'immagine e non le parole. Spesso inizio a girare senza sapere davvero in quale direzione andare"

 

 

Confusione catartica. Mulholland Drive è un'esperienza liberatoria, svuotante, purificatoria. Lynch destabilizza e lacera lo spettatore così da poterlo depurare da tutti gli aspetti negativi che riguardano la Vita, la Morte, il Desiderio, il Sogno, l'Amore e l'Incubo. Quella presente in Mulholland Drive è una terapia subliminale. Caos sottocutaneo, efficace, cicatrizzante.

 

-

 

"Tutto è relativo. Direi che questo mondo forse non è il posto più luminoso in cui si potrebbe sperare di vivere"

 

 

Piccole curiosità riguardanti il film. Fato, coincidenze, Hollywood:

 

- Andando all’audizione per il film, la Harring ha avuto un piccolo incidente stradale.

- Il nome di Betty richiama il nomignolo di un’altra, celeberrima “piccola” attrice che tentò la fortuna ad Hollywood: Elizabeth Short, meglio conosciuta come la Dalia Nera. La sua fine la conosciamo tutti.

- Il film è dedicato a Jennifer Syme, una giovane attrice californiana, fidanzata per un periodo con Keanu Reeves, e assistente alla regia e attrice in Strade perdute. La Syme morì in un incidente stradale a soli 28 anni nel 2001. Un’altra vittima di Hollywood?

- Fate attenzione al foglio appiccicato ad un palo mentre Betty e Rita chiamano un taxi per dirigersi verso il Club Silencio: c’è scritto “Hollywood is HELL!”.

 

-

 

"Quando ti affidi all'intuito, all'inconscio o comunque vogliamo chiamarlo, non puoi filtrare certe cose. Devi lasciarle affiorare e svilupparsi, senza interruzioni. Una volta che cominci ad intellettualizzare troppo, o a parlarne con l'analista, ti ritrovi a dire : <<Oddio, no, che brutto, non voglio che la gente pensi questo!>>, e inizi a filtrare, a chiudere quel piccolo condotto. Quindi in un certo senso è meglio non preoccuparsi troppo dei significati o delle interpretazioni, altrimenti rischi che la paura ti impedisca di andare avanti."

 

 

Inspiegabili interferenze. Geroglifici. Piccoli e subliminali particolari tipici del sogno:

 

- 0:36:13 // Cos'è? Perché quel ciuffo di capelli è così? Come mai è evidenziato? Qualcosa successa nella realtà, da attribuire ad essa, minuscoli elementi che rimangono impigliati nella retina oculare e si manifestano all'interno di una dimensione onirica

- 0:56:41 // Cos'ha detto? Perché è incomprensibile? Perché parla un'altra lingua? Qualcosa di incompleto è avvenuto nella realtà; forse un dialogo spezzato, interrotto, non capito.

- 1:42:50 // Cos'è stato? Un temporale rischia di svegliare la protagonista? Oppure Diane ha percepito, una volta per tutte, la probabile dipartita dell'amata Camilla, e per questo pare al limite del risveglio.

 

Fine. Piomba il silenzio. Si conclude tutto. Rimane la polizia che bussava alla porta. Le luci lampeggianti sembrerebbero confermare questa ipotesi (2:15:13). Termina l'illusione.

 

"Ogni finale è una cosa terribile. Può avere una grande bellezza, ma solo se lascia spazio al sogno"

 

http://www.youtube.com/watch?v=Yix2c_7WZQ4

 

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No hay banda. È tutto registrato. È tutto un nastro. È solo un'illusione.

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