Espandi menu
cerca
Mulholland Drive

Regia di David Lynch vedi scheda film

Recensioni

L'autore

cheftony

cheftony

Iscritto dal 2 marzo 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 101
  • Post 6
  • Recensioni 471
  • Playlist 14
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mulholland Drive

di cheftony
10 stelle

Come parlare di Mulholland Drive senza spoilerare impudicamente? Mi scuso già da ora se la mia opinione non potrà essere utile a chi non ha visto il film, visto che questa sarà piuttosto rivelatoria degli eventi, almeno per come li ho percepiti io.

Una gara di jitterbug (un tipo di ballo) prima dei titoli di testa, il volto sfocato di una giovane biondina e di due anziani. Un letto con coperte rosse. Titoli di testa. Mulholland Drive, grande via di L.A.: un'avvenente donna dai tratti latini viene minacciata dalle due persone che siedono in macchina davanti a lei ma, in quel momento, due vetture piene di sbandati provocano un incidente; la donna si rifugia in un appartamento sgombro.
Sgombro non per molto: a Los Angeles giunge l'aspirante attrice Betty (la biondina dell'inizio), che conosce due simpatici vecchini (simbolo dei genitori?) e a cui viene affittata proprio la stanza in cui trova la donna, che s'inventa il nome Rita dopo essersi accorta di aver completamente perso la memoria. L'ingenua attricetta e la bellona con una borsa piena di mazzette di soldi e con una grossa chiave blu si avventurano quindi alla ricerca dell'identità di Rita.
Intanto, un uomo, dentro un locale, confida ad un amico di essere ossessionato da un incubo che riguarda proprio quel posto, incubo che si materializza subito dietro l'angolo.
Un regista, peraltro cornuto e mazziato, è costretto da dei mafiosi a scritturare la sconosciuta Camilla Rhodes come protagonista del suo nuovo film. "E' lei la ragazza.", dicono.
Un killer tanto spietato quanto maldestro, un corpo in putrefazione nell'appartamento di Diane Selwyn, nome che Rita ritiene possa essere il suo, uno strano cowboy, i provini dell'innocente Betty che vanno a gonfie vele, una sincera relazione lesbica fra Betty e Rita, un irreale teatro aperto alle 3 di notte.

Può tutto questo essere collegato?

Dopo un'ora e 45 minuti di film circa, la follia: niente di tutto quanto raccontato è vero! Si è trattato di un ultimo, liberatorio sogno. Betty è in realtà proprio Diane Selwyn, la donna decomposta in mezzo alle coperte rosse, attrice di piccolo calibro e depressa, che assolda un killer per uccidere l'amica Rita (in realtà Camilla Rhodes); il killer, proprio nel locale dell'uomo dell'incubo, le dice che, a missione compiuta, Diane/Betty troverà una chiave blu, ma non si sa cosa apre...La verità, apre! Quasi l'intero fim è una proiezione di Diane fuori da se stessa, in un mondo in cui lei è la fortunata e felice attrice Betty, in cui il regista che ha una relazione con l'ex Camilla è nella merda con la mafia e la moglie, in cui Rita/Camilla è, bene o male, sopravvissuta all'imbranato assassino e rivive con lei una vera storia d'amicizia e d'amore, un mondo in cui la zia Ruth è viva, in cui la sua carriera non è osteggiata.
Flashback: la festa a casa del regista Adam, proprio in Mulholland Drive, fa rivivere e comprendere a Diane l'insostenibilità della sua situazione, attricetta fallita, abbandonata, rancorosa e gelosa, inconsciamente portata dal pentimento a creare una nuova illusoria realtà che ripari al passato, prima che i nervi cedano definitivamente alle allucinazioni...


Sono sicuro di aver saltato un'infinità di cose. Mulholland Drive è immenso, complesso, allucinante; l'eccellente lavoro degli attori, del genio di David Lynch, di Badalamenti contribuisce a rendere il film piacevolmente intrigante pur nell'incomprensibilità della trama ad una prima visione, senza che ci si soffermi su alcuni particolari. Una volta scoperta la miriade di accenni, misteri, riferimenti (si parla dell'Es, dell'Io e del censore Super-Io freudiano, della feroce critica allo star-system hollywoodiano), ci si convince che Mulholland Drive debba per forza essere rivisto. Troppi sono i particolari in apparenza insignificanti e invece fondamentali, troppe le cose che restano difficili da spiegarsi e invece chiarissime nella testa di Lynch, tant'è che il geniaccio in questione ha fatto inserire nelle edizioni in DVD americana e inglese dieci indizi-guide alla comprensione del film. Troppe le interpretazioni diverse che altre persone possono dare a determinate figure e/o oggetti presenti.

Troppo.

Mulholland Drive è semplicemente troppo. Un fim enorme.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati