Regia di Lasse Hallström vedi scheda film
Lasse Hallström è un regista che non rischia più da tempo. Il suo film più stimolante, pur con tutti i difetti e il sostanziale fallimento, è “Buon compleanno Mr.Grape”. Ha una fantasia cinematografica molto limitata e le sue capacità di racconto dipendono dai romanzi ai quali si accosta. Non è né un decoratore né un illustratore, né un ermeneuta né un iconoclasta. È un lettore e la sua macchina da presa sfoglia le pagine, mette in bocca ai personaggi le parole tra virgolette, a scapito delle psicologie, delle progressioni, dei punti di svolta. La sua idea di regia si esaurisce nell’individuare un cast, nei costumi e nella scelta degli ambienti e poi tutto è messo in riga con ordine. Detto più che visto. Sulle coste di Terranova (un nome che non lascia margini alle sorprese) un tipografo (uno Spacey-standard), dimesso, sconfitto, grigio, vedovo e con una figlia torna con la zia (Dench) nella casa dei padri e dei nonni. La scoperta di sé, di un nuovo amore (Moore), di un nuovo lavoro (è promosso giornalista), di un nuovo equilibrio esistenziale avviene senza suscitare molti brividi di simpatia e di partecipazione. Le incursioni nel fantastico sono poco valorizzate e lo spettatore, angustiato, tiene il conto delle disgrazie spalmate sui personaggi principali.
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