Regia di Lasse Hallström vedi scheda film
Melenso è senza alcuna ombra di dubbio l'aggettivo che più si addice a questa pellicola, appellativo che comporta pregi e difetti (generalmente con i secondi più insistenti).
Lasse Hallstrom non rischia nulla (purtroppo), scade presto nell'ovvio, ma comunque quello che propone, per quanto siamo ben lontani da qualsiasi sorta di originalità, funziona, seppur a corrente alternata, almeno in parte.
Preferisce purtroppo la quantità di emozioni piuttosto che la qualità delle stesse, rimane sulla superficie delle (tante) cose che bollono in pentola senza riuscire a scavare nell'animo dei suoi personaggi (ed attori del calibro di Kevin Spacey e Julianne Moore avrebbero potuto dare molto di più).
Così il film non riesce a conquistare, ma si lascia comunque vedere, deludendo in parte le aspettative, ma raggiungendo anche una stentata sufficienza.
Il minimo sindacale.
Regia abbastanza standard per lui, tra pregi e difetti.
Avrebbe potuto fare di più, ma anche essere sfruttato meglio, in quanto le sue doti sono fuori discussione, semmai lo è la sua scelta dei copioni, non sempre all'altezza delle sue potenzialità.
Gradevole, per quanto il contesto glielo permetta.
Sempre una sicurezza.
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