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The Bank. Il nemico pubblico nº1

Regia di Robert Connolly vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Bank. Il nemico pubblico nº1

di Makp
4 stelle

Alzi la mano chi non ha un amico che, parlando dell'ultimo film interessante che ha visto, non riesce a non farsi scappare l'indizio di troppo e a rovinarti la possibile visione. Questa volta lo sgambetto me l'ha fatto FilmTv! C'era davvero bisogno di parlare di "serpe" o del fatto che l'eroe "odia le banche"!? Probabilmente il film mi sarebbe potuto piacere di più non avessi avuto in mente il finale fin dall'inizio. Cerco ora di sorvolare sul fattaccio (che comunque condiziona il mio giudizio). Prima di tutto segnalo che gli argomenti trattati sono tutt'altro che incomprensibili ai profani. Io studio finanza (è forse il motivo principale che mi ha portato a incuriosirmi per questo film) ma sono abbastanza sicuro che avrei compreso il film nella sua interezza ancor prima di iniziare l'università. Perché? Beh, perché non c'è praticamente nulla da capire. Tutte le nozioni tecniche serie sono appena accennate e non servono ad altro se non a dare colore alla sceneggiatura; il sistema del nostro "eroe", invece, è praticamente fantasia! In linea di principio non è da escludere la possibilità di realizzare un trading system di tale precisione, ma ritengo più probabile la scoperta di un terzo sesso nella razza umana o del satellite della luna che nessuno ha mai visto (sono i primi due esempi scemi che mi sono venuti in mente, abbiate pazienza). Un trading system con un livello di precisione anche cento volte inferiore a quello dei primi dieci minuti di film rappresenterebbe la pietra filosofale della finanza, nonché la causa di una sua rapida trasformazione. E' sì vero che la letteratura al riguardo è vastissima, ma l'applicabilità (e l'utilità) pratica della mole di teorie è tutt'altra cosa. Tutto questo per dire che si tratta di un film, più o meno di denuncia, non meno accessibile di qualunque altro. Comunque, finale personalmente poco sorprendente per i motivi sopra citati, ho trovato il soggetto interessante, in quanto è raro avere a che fare con un film che prenda una posizione così netta contro le banche. A parte questo, del resto si salva poco. Personaggi poco dettagliati, dialoghi poco incisivi e il CEO della banca troppo meschino (ma forse ci può stare) ma, soprattutto, troppo sprovveduto: non può davvero credere in un sistema così efficace e giocarsi il patrimonio della banca! Se un film di denuncia risulta poco credibile è solo un filmetto.

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