Regia di Barbet Schroeder vedi scheda film
L'idea di partenza pare provenire da un noir dei più classici: un detective ha il figlio piccolo molto malato, e solo uno dei peggiori delinquenti e psicotici ha le caratteristiche per salvare il bambino, di qui lo scontro tra i due uomini, tenendo lo spettatore in tensione sul dubbio se il villain sarà malvagio fino all'ultimo o in extremis accetterà di venire in aiuto di un bimbo. Barbet Schroeder, che ha realizzato diversi thriller con qualche ambizione autoriale, giocando molto su una naturale predisposizione nel saper dirigere gli attori, e nei due ruoli principali ha scelto due interpreti di buon successo, non star miliardarie, ma coinvolti spesso in titoli da buoni incassi. Il problema di "Extreme measures" è che non ha particolari difetti da farlo reputare un brutto film, ma nemmeno pregi di spicco da definirlo un ottimo thriller:le connotazioni psicologiche si fermano al discreto spunto, le prove degli attori valide, con qualche punto in più per Keaton, che non gigioneggia come avrebbe potuto nel ruolo del cattivo. Intrattenimento correttamente prodotto e realizzato, niente di più.
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