Regia di Luciano Ligabue vedi scheda film
"Dai un voto alla tua vita", questa la domanda tormentone e angosciante di questo film che pone lo spettatore di fronte a una valutazione interiore. Una domanda così semplice e diretta può farci trovare spiazzati e in difficoltà. "A cosa dai 10 nella tua vita?" rincara la dose di incertezza con cui si potrebbe rispondere. Di fronte all'apparente semplicità di queste domande, si nasconde l'invito a un'introspezione critica e a una visione di ciò che si è fatto e di ciò che si può fare. Le emozioni sono tante, è bellissimo il balletto su "Libera uscita" ed è ancora più bella la scena finale della roulette russa con la corsa delle auto. Ligabue sa raccontare con stile tutte queste cose senza dimenticarsi di comunicare un suo pensiero. Il suicidio è una possibilità di gioco che ci viene data, ma alla fine il protagonista, Giove, con cui si identifica il regista, è quello che ha il coraggio di vivere e di affrontare le mille sfaccettature della propria esistenza. Un film che inneggia alla vita, alla voglia di realizzare i propri sogni sempre, oltre l'età e le sconfitte che l'esistenza quotidiana e la morale comune vorrebbero imporci. Momenti di gioia e momenti di tristezza si alternano tra vittorie e sconfitte e il tutto con l'amarezza con cui si vede passare impotenti la propria vita. Bellissimi i riferimenti ad altri film fatti su Giove e il fratello Freccia e la scelta di far dare 10 al tumore della Cavallotti, tumore che era stato presente nel personaggio di "Guardami" di Ferrario da lei interpretato.
La colonna sonora è meno presente rispetto al film precedente di Ligabue, Radiofreccia, ma diventa elemento di primo piano nella scena da musical con balletti e ritmo bellissimi.
Ligabue conosce le tecniche di ripresa e conosce il cinema, tanto che lo cita e lo usa a piene mani, facendo del proprio film non un'opera di un artista che ha velleità registiche, ma un film di tutto rispetto che si fa ricordare per leggerezza e coinvolgimento.
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