Regia di David Mamet vedi scheda film
Ben congegnato, perfetto come una bambolina cinese, “Heist – Il colpo”, scritto e diretto da David Mamet, è un nero nella migliore tradizione americana del genere. Una serie di colpi di scena sapientemente recitati, nel confronto – scontro tra l’astuto Joe (un grande Gene Hackman) e il suo perfido ricettatore (Danny DeVito), l’indeterminatezza del caso sempre presente, risponde alla domanda: “Cosa fa girare il mondo?” e dimostra con acutezza la tesi esposta dal protagonista nella scena iniziale. La malinconia del crepuscolo pulsa fiera, senza mai travolgere la compostezza di personaggi consapevoli del proprio destino, pure nell’ultimo sguardo prima di morire o nel sorriso di chi ha raggiunto la meta, avendo comunque pagato il fio.
I dialoghi sono un autentico punto di forza sia in sede di sceneggiatura, sia nella resa degli attori diretti sempre con mestiere.
Il jazz di Theodore Shapiro cadenza bene l’evoluzione delle singole scene, tra reminiscenze anni ’70 e nuove sonorità, che oltre il ritmo dell’azione, sfumano in poetici tratteggi di precisi stati esistenziali.
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