Regia di Peter Hyams vedi scheda film
Ridicolo.
E’ come se filmacci come “Arma letale” o “Die hard – duri a morire -” fossero stati trasportati in un’epoca passata, con tutta la loro banalissima carica di azione irreale che sfida, oltre ogni logica, le leggi della fisica. In questo il film è preciso come un bisturi chirurgico, ricalca fedelmente le ridicole performance delle peggiori “americanate” (mi si passi il termine) di tutti i tempi: gli attori sembrano non essere soggetti alle leggi della gravità comunemente in vigore sul pianeta terra (eppure questo film senz’altro non è una “space opera”!).
Per non parlare poi del volto del protagonista, assolutamente inappropriato alla rappresentazione di un moschettiere: troppo moderno, per nulla nobile.
La sua amata è visibilmente a disagio in abiti storici, il contrasto estetico assume i tratti del grottesco puro: più adatta ad interpretare ruoli da cubista o di modella, non si capisce cosa ci faccia Mena Suvari in un ruolo del genere.
Ctherine Deneuve figura nel cast: boh! Non so spiegarmelo.
Vorrei conoscere chi ha fatto il casting di questo film, discutere con lui, domandargli che problemi lo tormentino.
Sarebbe altresì bello andare a prendere un caffè con il regista, chiedergli se la notte riesce ancora a dormire dopo aver infangato così il nome di “D’Artagnan”, ricordargli che il cinema non può essere fatto solo da tecnici e che la tecnica, senza la mediazione artistica, è come un treno senza locomotiva: non va da nessuna parte.
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