Regia di Nick Cassavetes vedi scheda film
Forse il film più convincente di Nick Cassavetes da regista(e sua prima regia da oltre un decennio), un tempo vezzeggiato da certa critica come qui ad ogni sua prova, adesso passato in silenzio quasi completamente prova ne è che non c'è neppure un breve commento da parte della rivista. Progetto che egli ha cercato di realizzare a sua detta per quasi vent'anni, si inserisce nel filone nato come la letteratura e il cinema, del vigilantismo e della vendetta, qui unito al filone delle sette sataniche, o meno. Violento, ha una versione "uncut" di ben 156' ed altre tagliate oscillanti tra i 102' e i 120', adatte per la trasmissione sulle piattaforme con altre classificazioni. Sarà forse anche per questo che è stato così completamente oblìato in sette mesi, lontano come è dalla quasi totalità dei precedenti film diretti dal Cassavetes figlio, pienamente rientranti nell'"estetica" del carino, commediole sugli amletici problemi sentimentali di trentenni/quarantenni metropolitani e senza alcun vero altro problema, prodotti fighettistici e di anonimo consumo, affacciatisi alla moda dei primi anni 2000. Questo è invece molto diverso e forse o anzi quasi certamente più personale, alla ricerca del disturbante e della crudezza. Non pienamente convincente perché con troppa carne al fuoco e in certi momenti incagliato nelle verbosità(almeno nella versione da 156'), si lascia seguire anche per il look inquietante di alcuni dei protagonisti legati alla setta, e una ricercatezza in gran parte delle sue componenti estetiche cercando di distinguersi dalla marea dei thriller consimili buttati ogni mese fuori in qualche distribuzione. Interessanti le scelte di casting, e si nota una certa ambizione autoriale, molto assente nelle produzioni per le piattaforme.
John Nada
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