Due coppie, Leo e Marta, Gustavo e Anna, si incontrano ai margini di una metropoli post industriale del nord. Leo è uno scrittore in crisi, la sua compagna, nasconde contraddizioni cercando di dare vita a una galleria d'arte. Gustavo è un industriale che ha un rapporto rozzo e perverso con la sua donna. Sarà Anna a sedurre con la sua femminilità Leo, facendo così riaffiorare i problemi della coppia, apparentemente, più solida.
Note
Nina di Majo percorre la strada difficile del dramma freddo borghese alla Antonioni. Visivamente l'autrice conosce bene il cammino, purtroppo, è sul piano della parola che la pellicola si inceppa. I dialoghi cadono nella banalità letteraria.
Dopo “Autunno”, film ironico sulla piccola borghesia napoletana, ecco “Inverno”, ritratto scostante e problematico di una borghesia meno connotata, automaticamente più “nordica”, astratta. Due coppie: uno scrittore e una gallerista, un industriale cinquantenne e una traduttrice. Interni con identità, ma senza calore. Esterni che appaiono volutamente “spaesati”, non… leggi tutto
Questa volta è un uomo a subire le conseguenze del non essere capito. Un uomo, uno scrittore che vive la sua crisi accerchiato da una donna che non lo capisce e vive delle storie sue ed egoistiche. Vive delle storie che non esistono e di conseguenza non arrivano a raggiungere la sensibilità del compagno, gioca con il suo ruolo di vittima.
Non ci sono tradimenti ma solo accenni di storie… leggi tutto
Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più da questo film, dopo aver visto "Autunno". Intendiamoci; è girato anche bene, e la Di Majo è brava a mettere in scena l'incomunicabilità e le nevrosi borghesi. Ma la tanto voluta "freddezza" finisce col diventare un mancato coinvolgimento dello spettatore, che rimane escluso dalle masturbazioni mentali degli annoiati protagonisti (certamente poco… leggi tutto
Uno parte pensando che sto film, con questo cast, non deve essere male: risultato - una cagata. Film tra i più orridi, si può dirne tutto il male senza tema di sbagliare. Diretto e montato male, recitato contro voglia (la sceneggiatura è figlia di orrido), con le due attrici italiane con la peggiore voce (brave, ma doppiatele!), classico intellettualoide del c**zo, provoca disgusto ad ogni…
Questa volta è un uomo a subire le conseguenze del non essere capito. Un uomo, uno scrittore che vive la sua crisi accerchiato da una donna che non lo capisce e vive delle storie sue ed egoistiche. Vive delle storie che non esistono e di conseguenza non arrivano a raggiungere la sensibilità del compagno, gioca con il suo ruolo di vittima.
Non ci sono tradimenti ma solo accenni di storie…
Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più da questo film, dopo aver visto "Autunno". Intendiamoci; è girato anche bene, e la Di Majo è brava a mettere in scena l'incomunicabilità e le nevrosi borghesi. Ma la tanto voluta "freddezza" finisce col diventare un mancato coinvolgimento dello spettatore, che rimane escluso dalle masturbazioni mentali degli annoiati protagonisti (certamente poco…
Dopo l'alleniano "Autunno", la talentuosa Nina Di Majo e' tornata, stavolta con un film antonioniano (già il titolo richiama alla mente "L'eclisse"). Premesso che non riusciamo ad immaginarci un film con Valeria Bruni Tedeschi che non ci piaccia per nulla (ad esempio, l'appena sufficiente "La felicità non costa niente" merita di essere visto anche solo per la sua fugace apparizione), diremo…
Playlist contro chi fa delle citazioni di grandi autori letterari in continuazione soltanto per esibizione ed ostentazione anziché per passione e sentimento interiore.
Questo elenco di film è sintomatico di…
GIÀ DAL TITOLO, “L’INVERNO”, IL NUOVO FILM DI NINA DI MAJO TI INTRODUCE IN UN CLIMA PLUMBEO, in ambienti grandi e vuoti ed in uno stato emozionale che ha le sfumature grigie e sospese delle stagione invernali più fredde.
Dati anagrafici ci informano che la regista napoletana ha appena 26 anni, e sarebbe quantomeno curioso scoprire come l’immaginario e stile…
Dopo “Autunno”, film ironico sulla piccola borghesia napoletana, ecco “Inverno”, ritratto scostante e problematico di una borghesia meno connotata, automaticamente più “nordica”, astratta. Due coppie: uno scrittore e una gallerista, un industriale cinquantenne e una traduttrice. Interni con identità, ma senza calore. Esterni che appaiono volutamente “spaesati”, non…
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