Trama
Il 3 ottobre del 1993, un gruppo di rangers e di specialisti della Delta Force riceve l'ordine di catturare i luogotenenti del generale Aidid riuniti nel cuore di Mogadiscio, all'interno dell'area ostile alle truppe americane di stanza in Somalia insieme alle forze dell'Onu. La missione deve durare pochi minuti; invece si prolunga per diciotto ore di ferro e di fuoco. Due elicotteri Black Hawk vengono abbattuti e i superstiti vanno tratti in salvo...
Curiosità
L'idea di trarre un film dal libro Falco nero di Mark Bowden (titolo originale Black Hawk Down: a Story of Modern War) fu del regista Simon West che, dopo aver suggerito a Jerry Bruckheimer di acquisirne i diritti, avrebbe voluto dirigerlo. Successivamente West decise di farsi da parte per concentrarsi sulla direzione di Tomb Raider e il film fu affidato a Ridley Scott che iniziò le riprese nel marzo del 2001 a Salé, in Marocco, per concluderle a fine giugno 2001.
Durante le riprese il set era costantemente disturbato da cani randagi, ma la loro presenza non infastidiva Ridley Scott, che ne approfittò per dare una maggior parvenza di autenticità. In seguito otto cani furono adottati da vari membri della produzione.
Black Hawk Down fu rilasciato in anteprima il 28 dicembre 2001 in soli 4 teatri con un guadagno complessivo di appena 180 mila dollari nella prima settimana, ma si trattò di una mossa strategica: l'uscita "tecnica" servì infatti solo per permettere al film di essere candidato agli Oscar del 2001 (i film eleggibili per gli Oscar devono infatti essere usciti in sala nell'anno solare di riferimento). A partire dall'11 gennaio 2002, infatti, la proiezione fu allargata ad altri 16 teatri continuando ad ottenere buoni guadagni, per poi essere ufficialmente rilasciato su ampia scala il 18 gennaio 2002, ottenendo un incasso di circa 28 milioni di dollari durante la prima settimana e un guadagno complessivo di circa 108 milioni di dollari, in grado di ripagare ampiamente il pur sostanzioso budget impegnato, stimato in 92 milioni di dollari.
Note
Non è la loro guerra (degli americani), ma si sa che al cinema la guerra è guerra, che si combatte soprattutto per lo spirito di corpo e che il codice dei rangers impegna a non abbandonare mai un compagno nelle mani del nemico. Materiale scottante, questo episodio di storia recente; soprattutto se affidato a un produttore come Jerry Buckheimer, che non ha la mano leggera con la retorica militarista (e nemmeno con quella cinematografica, d'altronde...). Ma il solido "militarismo" britannico di Ridley Scott e la sua grande energia spettacolare salvano Black Hawk Down. Elementare sul piano ideologico (ma spesso i film di guerra lo sono, o addirittura devono esserlo), ha il merito di concentrarsi per due ore piene e incessanti sull'azione militare: che è dura, frenetica, immersa nel sangue, nella polvere, nel pericolo, nelle esplosioni. Dopo una Pearl Harbor in chiave soap e le smandolinate del capitano Corelli, una pellicola bellica che non si concede respiro né alibi. Due gli Oscar tecnici vinti, quello per il montaggio curato da Pietro Scalia e quello per il suono.
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
- Miglior montaggio al Premi Oscar 2002
- Miglior sonoro al Premi Oscar 2002
Commenti (15) vedi tutti
Polpettone di scene di guerra fine a se stesso, ben fatto ma poco coinvolgente.
commento di gruvierazTecnicamente buono ma STOP. E' tutto lì. Paradossalmente, l'unica scena che si allontana dalla mera operazione ludica (perché siamo più di fronte ad un videogame che ad un'opera drammatica), l'apparizione dell'asino, pare inserita lì per puro caso. Infatti quel phatos non si ritrova più nel film. Voto 6
commento di fra_pagaVoto 7,5
commento di rickdeckardBel film di guerra , molto realistico .
leggi la recensione completa di daniele64Bello da vedere... da dimenticare approfondimenti filosofici sulla guerra, questo film ha un'ottica diversa quasi documentaristica, risponde alla domanda "come" e non a quella "perché".
commento di gacUn film superbo dal punto di vista della realizzazione, di un realismo impressionante, tra i migliori film di guerra in assoluto, per gli amanti del genere, per coloro che si lasciano trascinare dalla perversa ed ancestrale attrazione bellicistica stando seduti comodamente in poltrona. Pur perfetto nel suo realismo, rimane un film di propaganda
leggi la recensione completa di MaciknightFatto bene ma pura propaganda.
commento di corradopfilm molto crudo, fa riferimetno ad eventi realmente accaduti, meglio essere preparati prima di vederlo.
commento di Cipolla ColtUn buon film, anche se purtroppo la storia è troppo reale. Coinvolge ed angoscia cercando ancora una volta di mettere in evidenza la crudezza della guerra. Chissà come mai tutti lo capiamo nei film ma nella realtà non viene così disdegnata?
commento di Utente rimosso (tika)voto 7
commento di alice89VOTO 7 bel film di guerra. non il migliore
commento di arcarsenalFilm ben girato ma piuttosto noioso e troppo filo militarista.
commento di florentia violaLa mano di Scott si vede, non è il mio genere preferito ma il film nel complesso è ben girato.
commento di stankovictroppo lunghe le sparatorie, ed è inevitabile che l'attenzione scenda se ilfilm è sempre uguale…e poi tutti questi clichè hanno alquanto stufato, peccato
commento di Dr.LynchIl film è semplicemente un altro esercizio di stile di R.Scott, che non aggiunge nulla alla cinematografia bellica (pro o contro). Rimane sempre più coinvolgente ed innovativa la prima mezz'ora di "Salvate il soldato Ryan".
commento di Han Sola