Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Donatella è una ragazza povera che trova una borsetta e la restituisce alla proprietaria; quest’ultima, colpita dalla sua onestà, le affida la custodia della villa durante una sua assenza. Un maggiordomo saggio la aiuta a muoversi, non solo nell’amministrazione della casa ma anche nel saper vivere. Così Donatella conosce un giovane che la scambia per una donna dell’alta società e la corteggia; lei sta al gioco per un po’, ma poi gli rivela tutto (ignorando che lui lo aveva già scoperto e cominciava a giudicarla un’arrampicatrice). Anche in questo caso la sincerità viene premiata. Commediola innocua e prevedibile ma molto graziosa, diretta da un Monicelli ben lontano dalla cattiveria delle sue opere maggiori. Come spesso nelle commedie italiane coeve, il contorno è più interessante della vicenda centrale: il padre Aldo Fabrizi, rilegatore di libri; il parente scroccone Virgilio Riento, che trova da ridire su tutto; il fidanzato benzinaio Walter Chiari, fan della cantante Abbe Lane (che compare in un cameo), che alla fine si fa saggiamente da parte, pur essendo ancora innamorato di Donatella. Un film che fa star bene, perché richiama un’epoca in cui i sogni erano semplici e ci si poteva ancora credere innocenti.
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