Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
In questo film non c'è traccia della cattiveria che Monicelli inoculera'con successo in moltre altre sue commedie,dei veri e propri spaccati generazionali di notevolissima importanza per la storia del nostro cinema.Qui il modello è la commedia sentimentale americana a base di equivoci e malintesi in cui la storia d'amore che si viene a creare è inevitabilmente a lieto fine.La vicenda è esile:la Donatella del titolo si ritrova suo malgrado in un mondo che non le appartiene(lei borgatara autentica si trova a vivere in casa di una riccona che l'ha assunta per controllare la dimora ritenendola degna di fiducia) a cui pero'si adatta benissimo.I soliti malintesi rimandano la conclusione che tutti si aspettano col bel ragazzone della Roma bene che conosce grazie alle sue mansioni.Il film è prevedibile ma recitato con brio e con delle ottime caratterizzazioni nei ruoli di contorno(Fabrizi e Chiari).La Roma a colori che si vede è una citta'che ormai non esiste piu',una citta'per nulla caotica e che lascia apprezzare le sue bellezze senza tempo.....
borgatara verace di bell'aspetto
ruolo da piacione in cui sguazza
ottima caratterizzazione nel ruolo del benzinaio innamorato di Abbe Lane
ottimo nella parte del padre di Donatella
regia morbida ,non è il Monicelli che conosciamo
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