Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Voto 6,5. Un Monicelli minore, ma pur sempre un Monicelli. La vicenda è scontata, la fotografia da cartolina, la morale edificante, ma il film si lascia vedere per più di un motivo. In primo luogo, il ricordo di una Roma con poco traffico stradale, luminosa, nel cui centro si mescolano ancora popolani e classe agiata. Poi c’è l’impeccabile interpretazione di Aldo Fabrizi. La sua naturalezza nell’incarnare il papà romano di una bella ragazza è impressionante. Non si dimenticheranno, infine, la bellezza quasi aggressiva di Abbe Lane e la simpatia di Walter Chiari. Per nostalgici di una Roma e di un cinema che furono.
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