Regia di Patxi Amezcua vedi scheda film
Un thriller poco originale ma guardabile ...
Indagando sul rapimento di una ragazzina , la polizia spagnola scopre una strana setta .... Il vivace Cinema iberico continua a sfornare thriller , ma ormai da un po' sposta le ambientazioni nel piovoso e grigio nord del Paese . Stavolta siamo nel cupo inverno asturiano , in una cittadina mineraria in crisi , con l' aggiunta per buona misura dell' inizio dell' esplosione della pandemia di Covid 19 ! Diciamo subito che la questione del coronavirus mi è parsa poco più di un facile pretesto , quasi superfluo , in quanto è trattata di strafforo , anche se i due protagonisti ( che non indossano mai la mascherina nè rispettano la quarantena ! ) sono sotto stress per dei parenti ammalati . Il lato thriller comunque funziona abbastanza bene perchè , nonostante l' indagine appaia fin troppo facile e quasi agevolata dalla stupidità dei criminali , l' atmosfera del film si mantiene sempre in bilico tra il teso e l' inquietante .
Nel cast risultano piuttosto bravi i due attori protagonisti , Izak Ferriz ed Iria Del Rio , mentre del resto ( anche i villain , che di solito emergono per la loro cattiveria ) si ricorda poco . Il regista è il navarro Patxi Amezcua , che riesce comunque a mantenere un buon ritmo ed un discreto livello di tensione per tutta la durata del film . Certo , la storia ha snodi un po' ingenui e non è proprio il massimo dell' originalità , nonostante provi ad accostare sanguinari rituali druidici e coronavirus come presagio della fine del mondo . Diciamo che è un filmino che alla fin fine si può valutare al limite della sufficienza : 5,5 .
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