Regia di Ryu Murakami vedi scheda film
Questo film potrebbe sembrare solo un pretesto per mettere in scena una sfilata di perversioni sessuali.
Fosse solo questo, non lascerebbe comunque indifferenti con le sue scene lunghe e dilatate, che sprizzano squallore da ogni fotogramma e ti si imprimono dentro. L'umiliazione è un piatto che va servito lentamente.
Nonostante questa pesantezza si ride. Sarebbe una visione da consigliare anche solo per il piglio (che solo un giapponese) "disimpegnato" e grottesco, ma non per questo superficiale, con cui il regista mette in mostra la fauna del parafiliaco.
Ma il fulcro è un altro. Questa esile e apatica prostituta che nei tempi morti si allena ad assimilare il linguaggio dei segni, che si affida a una veggente, che fugge di fronte alle proposte di un necrofilo...bastano pochi ma efficaci dettagli a infondergli spessore. Per sentirla umana, sofferente e disorientata.
Gran film, con almeno due sequenze memorabili in cui il vuoto e la disillusione, che strisciano lungo tutta la pellicola, si manifestano di prepotenza e ti si accollano!
Peccato per il finale tronco, ma a questo proposito conto di gustarmi, prima o poi, la versione integrale.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta