Regia di Ryu Murakami vedi scheda film
In una Tokyo notturna e decadente si aggira la malinconica Ai, giovane prostituta sadomaso, costretta a soddisfare le più deviate perversioni sessuali di ricchi uomini d'affari giapponesi che sfogano su di lei la loro frustrazione. Il film mostra i vari incontri con il vasto assortimento di fruste, museruole, funi con un taglio quasi documentaristico, freddo, staccato mettendo da parte le sensazioni, le emozioni provate dalla protagonista. Questo potrebbe essere il pregio del film, l'ottica che Murakami ha voluto dare ma non convince fino in fondo per la ripetizione e l'eccessiva durate degli incontri che tolgono tempo allo sceneggiatura che poteva essere sviluppata meglio soprattutto nella parte finale del film. Gli stessi incontri risultano ripetitivi e a lungo andare, invece di generare un senso di squallore, di disagio nello spettatore provocano più di uno sbadiglio. Il punto di debolezza del film sta nell'indecisione tra l'intraprendere la strada dell'erotico o del film autoriale, tant'è che a fine visione rimane un senso di incompletezza. Il film, tuttavia, risulta apprezzabile per la cupa, tetra fotografia e per la colonna sonora di Sakamoto per il resto, poca sostanza per un film che risulta incompiuto, una promessa mancata.
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