Regia di Vittorio Sala vedi scheda film
Tre 'pappagalli' italiani a caccia di ragazze in Costa Azzurra, fra balli scatenati, serate al casinò, gemelle svedesi e... un travestito.
Per Vittorio Sala è la seconda parte delle disavventure sentimentali degli italiani sulla riviera francese meridionale, dopo Costa Azzurra, uscito tre anni prima (1959). Nel primo capitolo c'era anche Alberto Sordi, ma la differenza di fondo fra le due opere è minima: il tema è il medesimo, le storielle che si intrecciano sono della stessa risma, il risultato finale è ugualmente una pellicola dallo spessore artistico irrisorio, ma evidentemente destinata all'intrattenimento del più vasto pubblico possibile. In effetti, pur mancando fra essi nomi di primissimo piano, gli interpreti de I Don Giovanni della Costa Azzurra formano un cast nel complesso di discreto richiamo: Tiberio Murgia (già in Costa Azzurra), Paolo Ferrari, Agnes Spaak, Capucine, Annette Stroyberg, Gabriele Ferzetti, Curd Jurgens, Eleonora Rossi Drago, Riccardo Garrone, Coccinelle, Francesco Mulè e una giovanissima Raffaella Carrà. Il ritmo va e viene, difetto non di poco conto, ma i toni rimangono sempre garbati e ciò fa rimpiangere questo cinema balneare al confronto con quello di solo un paio di decenni più tardi (per tacere dei cinecocomeri e quanto seguirà). In sceneggiatura il regista viene affiancato da un tris di penne: Ennio De Concini, Fabio Rinaudo e Adriano Baracco; anche il successivo lavoro di Sala sarà un polpettone popolare: Canzoni nel mondo (1963). 2,5/10.
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